La mossa di Renzi: Boschi vicepremier
Non una nomina vera ma una nomina di fatto. Così nasce il monocolore del Pd. Mosse renziane tra partito e governo
All’interno dei nuovi equilibri del mondo della Leopolda ci sono due partite importanti aperte dal presidente del Consiglio per provare a mettere a punto la macchina del governo e quella di Palazzo Chigi. La prima riguarda il partito e gli ingranaggi che verranno messo in movimento da Renzi girano attorno a tre profili: quello di Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con ampie deleghe sul partito; quello di Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd con ampie deleghe sul gruppo parlamentare; e quello di Ettore Rosato, che da tempo è diventato il vero braccio destro parlamentare del braccio destro di Renzi, ovvero ancora Luca Lotti.
Sul fronte partito ci saranno alcuni spostamenti e alcuni rimescolamenti ma dal punto di vista mediatico la novità vera di questi giorni è che Renzi ha scelto di rinnovare l’immagine del governo, provando come dicono a Palazzo Chigi a “de-alfanizzarlo il più possibile”, trasformando di fatto Maria Elena Boschi nella vicepremier di questo governo. E’ la Boschi che viene inviata dal governo a rappresentare l’esecutivo in alcuni incontri istituzionali fuori dall’Italia (la scorsa settimana è successo con il presidente austriaco). E’ la boschi che viene inviata dal governo a rappresentare l’esecutivo in alcuni incontri con gli imprenditori (la scorsa settimana con Squinzi e giovani industriali). E sarà sempre di più la Boschi che dovrà, nelle intenzioni di Renzi, essere investita di un ruolo che va al di là delle riforme. Per ora soltanto “di fatto”. E per far passare un messaggio chiave: il governo Renzi, per superare le difficoltà, più verrà percepito come un monocolore del Pd e più avrà la possibilità di essere percepito come un governo di sinistra.