Beppe, ripulisci il blog
C’è un avvertimento nel blog di Beppe Grillo. “Non sono consentiti messaggi con linguaggio offensivo o turpiloquio; messaggi con contenuto razzista o sessista”. Due anni fa, dopo una polemica con l’ex presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, il leader del Movimento 5 stelle aveva promesso che avrebbe epurato la sua piattaforma digitale di commenti antisemiti. Purtroppo non è stato così e a Grillo può e deve essere chiesto di fare di più. Basta una rapida lettura di articoli che riguardano il terrorismo, il medio oriente o la crisi finanziaria per capire. In un post su Charlie Hebdo, i lettori si scatenano nel peggior complottismo: “Quanta puzza di servizi e longa manu israeliana!… Bisogna chiedere scusa agli ebrei!… Ancora!… Di nuovo… Ma lo capite o no che è sempre la stessa minestra?!… Moro… Kennedy… Torri gemelle… Ma ancora non volete capire??…”.
Campeggia anche un elogio della “resistenza” a Israele: “I palestinesi, i libanesi, i siriani, gli Iraniani, gli iracheni, gli yemeniti, e una volta, anche i pachistani, sono gli unici che combattono la prepotenza sanguinaria di Israele e le sue mire egemoniche in medio oriente. I sionisti, quindi, hanno come ostacolo per il compimento del loro disegno, proprio i musulmani perché, ribadisco, sono gli unici che gli resistono”. Del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, c’è chi scrive che “è interessante constatare come proprio alla vigilia della sua nomina, Gentiloni abbia avuto un caloroso incontro con i maggiori rappresentanti della comunità ebraica italiana”. Ah, la nota lobby. Si parla di Israele e acqua: “Sono passati i millenni e sono sempre gli stessi… i farisei”. Questi ladri. Oppure: “La bestia è Israele!”. In un altro post: “Non c’è dubbio che la bestia americana (la seconda bestia del libro dell’Apocalisse, la prima è Israele)…”. E’ una visione complottistica che proietta paranoicamente sui “nemici” una grande ossessione. Nella fiumana dei 5 stelle la realtà sparisce, sopraffatta dagli agguati della dietrologia. Grillo però ha una grande responsabilità nei confronti dell’opinione pubblica. Speriamo che provveda a cancellare davvero l’antisemitismo dal suo popolarissimo sito internet.