Nazareno che emenda Severino? Magari
Silvio Berlusconi, in un’intervista a "Porta a Porta", ha affermato che una qualche modifica in senso meno restrittivo della legge Severino su sospensione, decadenza e incandidabilità dei politici condannati per alcuni reati “era nel patto del Nazareno”, e che Renzi non avrebbe rispettato l’accordo che “era quello di ridarmi l’agibilità politica dopo la condanna”.
A stretto giro è arrivata la risposta dell’attuale presidente del Consiglio, Matteo Renzi: “Forse è una delle sue barzellette, ma non fa ridere. Io non ho mai promesso a Berlusconi una modifica della Severino. Probabilmente si confonde con l'altro Matteo”. Hanno ragione tutti e due, su queste colonne abbiamo scritto più volte perché; mentre non hanno ragione tutti quelli che oggi – su giornali manettari e complottisti di ogni grado – proveranno a imbrogliarvi, tornando a farvi odorare un po’ dello “stantio odore di massoneria” che sarebbe emanato da quel patto.
[**Video_box_2**]Breve riassunto delle puntate precedenti: il patto del Nazareno fu un accordo sostanziale e alla luce del sole, non una lista della spesa per dettaglisti e retroscenisti. A Berlusconi garantiva quel riconoscimento che gli spettava come leader dell’opposizione responsabile; a Renzi serviva per puntellare un percorso di stabilità riformatrice. Era un negoziato continuo, quel Patto, fondato però su questo perno. Una modifica della Severino sarebbe potuta arrivare, e oggi dalla Campania in su ne saremmo stati felici. Ma quel negoziato tra gentiluomini si interruppe prima, sulla via del Quirinale. Davanti a tutti. Poi oggi leggerete di chissà quali complotti. Ma questa sì che è fuffa.