Il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, si è detto contrario allo stralcio dell'articolo 5 del ddl Cirinnà (LaPresse)

Trentasette deputati Pd escono allo scoperto: "Stralciare la stepchild adoption dal ddl sulle unioni civili"

Redazione
Hanno firmato un documento in cui si chiede lo stralcio dell'articolo 5 dal testo base Cirinnà sulle unioni civili – quello che contempla la stepchild adoption –  "con la voglia di contribuire a una mediazione, convinti che sia utile al Pd e alla legge". Proteste per la pubblicazione sul sito Gay.it di nomi e foto dei senatori Pd contrari al ddl.

Roma. Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera, resta convinto che sia impossibile stralciare l'articolo 5 sulla stepchild adoption dal disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili: "Abbiamo fatto un lungo percorso ed è difficile pensare che la legge si possa fare a pezzi, legge che richiede un suo impianto complessivo". Eppure, 37 deputati dem hanno firmato un documento in cui si chiede lo stralcio dell'articolo 5 dal testo base, "con la voglia di contribuire a una mediazione, convinti che sia utile al Pd e alla legge". Alfredo Bazoli, presentando alla stampa il documento, ha chiarito che la mossa è fatta "con uno spirito unitario".

 

In concreto, i 37 (ma pare che il gruppo sia destinato ad aumentare) auspicano "una riformulazione giuridicamente più coerente degli articoli 2,3 e 4 del disegno di legge Cirinnà, "che eviti rimandi alle norme del Codice civile sul matrimonio ivi considerato nella sua eccezione costituzionale". Quanto al controverso articolo 5, si chiede "che venga stralciato e rinviato a una riforma più organica degli istituti paragenitoriali ovvero sostituito con soluzioni normative che evitino di legittimare o incentivare comportamenti gravemente antigiuridici". Il riferimento è all'utero in affitto.

 

[**Video_box_2**]Intanto, quattro senatori del Partito democratico, Mauro Del Barba, Stefano Collina, Emma Fattorini e Giancarlo Sangalli, hanno deplorato la "lista di proscrizione" pubblicata sul sito Gay.it contenente nomi e foto dei parlamentari dem contrari alla stepchild adoption. Si tratta, si legge in un comunicato congiunto firmato da tutti e quattro i parlamentari, di un "inqualificabile metodo squadrista". Bruno Astorre, altro senatore Pd, è sorpreso dall'essere stato incluso nella lista diffusa da Gay.it: "Ho sempre ritenuto necessaria una legge che disciplini le unioni al di fuori del matrimonio, indipendentemente dal sesso di chi le contrae. Discorso più delicato è sulla stepchild adoption, perché riguarda diritti di terzi, in particolare bambini. E su questo sto riflettendo e sto maturando la decisione che probabilmente lo stralcio del punto per rimandarlo a una più generale legge sulle adozioni sarebbe la soluzione migliore".