Unioni civili e liste di proscrizione
Contatta il tuo senatore “malpancista”, cioè contrario alla stepchild adoption. La lista completa dei senatori che “ad ora non hanno ancora dichiarato di essere favorevoli alle unioni civili, qualunque sia l’esito della votazione sull’articolo 5”, l’ha messa a disposizione giovedì il sito Gay.it. Con tanto di foto segnaletiche. Una vera “lista di proscrizione”, e per una volta l’espressione non proviene da polemici giornalisti oscurantisti e omofobi: l’hanno usata quattro rispettabili senatori del Partito democratico, Mauro Del Barba, Stefano Collina, Emma Fattorini e Gian Carlo Sangalli, per denunciare l’iniziativa del sito attivista: “Metodo squadrista”, l’hanno definito. Come sempre, quando nella polemica politica si affrontano temi sensibili per la vita delle persone, ci sta molto, si può tollerare molto. Ma non proprio tutto. Invitare a fare pressing (o sarà stalking?) su rappresentanti eletti, e a proposito di una decisione che riguarda il libero convincimento su una delicata questione etica, è intollerabile.
Tanto più che anche Matteo Renzi, segretario del Pd – che pure si è dichiarato favorevole a mantenere le adozioni così come previste nel ddl Cirinnà, lo considera un aspetto irrinunciabile del progetto di legge sulle unioni civili – ha annunciato per tempo che nel partito sarà assicurata la libertà del voto di coscienza. Intanto anche 37 deputati del Partito democratico hanno firmato un documento coraggioso che chiede lo stralcio dal testo dell’articolo sulle adozioni. Nota a margine: bisogna riconoscere che la nuova linea della Cei sui politici cattolici, “noi non c’entriamo occupatevene voi”, ha portato lo scompiglio nelle truppe del Pd.