Un referendum sulle unioni civili? Perché no, dice Alfano

Redazione
"Penso che a fronte di una così difficile decisione parlamentare, se davvero la legge fosse percepita come un punto di eccesso, in una direzione o nell'altra, potrebbe essere una scelta razionale affidarsi al popolo", ha detto il ministro dell'Interno.

"Un referendum abrogativo nel caso passasse la legge Cirinnà? L'ho messo in conto". Lo afferma, in un'intervista a Radio Capital, il Ministro dell'Interno Angelino Alfano. "Penso che a fronte di una così difficile decisione parlamentare, se davvero la legge fosse percepita come un punto di eccesso, in una direzione o nell'altra, potrebbe essere una scelta razionale affidarsi al popolo. Ma è un fatto di domani: per l'oggi c'è una partita parlamentare che può condurre a una direzione di buon senso, che non prevede l'equiparazione al matrimonio e l'apertura alle adozioni".

 

"Io penso che servirebbe rafforzare le tutele di persone dello stesso sesso unite in un rapporto sentimentale. Ma sono contrario all'equiparazione al matrimonio, che deve essere composto da un uomo e una donna, e all'adozione, perché un bambino deve avere un papa' e una mamma", spiega Alfano, "E ritengo che nella gestione del Pd ci sia stato un errore nell'agganciare la questione delle adozioni al rafforzamento dei diritti patrimoniali. Se ci si fosse limitati a questi, si sarebbe andati abbastanza speditamente all'obiettivo. Non sono ideologico: faccio appello al buonsenso. Penso che vi siano una serie di diritti che vanno garantiti e assicurati ad una coppia, ma al tempo stesso il legittimo desiderio alla genitorialità in coppie dello stesso sesso non equivale a un diritto. Non sono convinto che una famiglia dello stesso sesso sia compatibile con la nostra Costituzione".

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