Orlandi, straccia la querela
Agenzia delle Entrate (Age) contro Striscia la notizia. Potrebbe sembrare uno scontro divertente, ma vedere l’ente pubblico che si occupa di controlli e accertamenti fiscali trascinare in tribunale una trasmissione satirica non fa ridere, è invece abbastanza preoccupante. Striscia si è occupata ultimamente, con il suo stile consueto, di una serie di errori, presunti errori, abusi e vessazioni del fisco nei confronti dei contribuenti. L’Age ha risposto ricorrendo alle vie legali: prima con un comunicato ha detto che il tono beffardo de tg satirico ha “superato il limite del buon gusto e del rispetto delle Istituzioni”; poi, con un’intervista della direttrice Rossella Orlandi, che “è in corso una campagna denigratoria, qualunquistica e pericolosa da parte di Striscia la notizia” in un contesto in cui “le nostre sedi sono già state attaccate e un funzionario ha subito gravi danni fisici”.
Legare gli attentati alle sedi e ai dipendenti dell’Age ai servizi di Striscia è quantomeno azzardato, un po’ come fa chi incolpa l’Age delle vittime della crisi, ma soprattutto perché i problemi sollevati dalla trasmissione non sono così campati in aria se nei giorni scorsi la stessa Orlandi ha scritto una circolare ai suoi dipendenti per ricordare “che il rigore non va confuso con l’arroganza”. Il fisco dispone già nei confronti dei cittadini di poteri asimmetrici, che di per sé richiederebbero un elevato grado di responsabilità e temperanza; se oltre a mandare le cartelle si mandano pure le querele questo rapporto si sbilancia ulteriormente. Tanto più che considerare Striscia all’origine di una “campagna pericolosa” e il Gabibbo come una specie di cattivo maestro, questo sì, fa un po’ ridere.