Alfredo Robledo (foto LaPresse)

Toghe impresentabili

Redazione
Caso Robledo e doppio standard giustizialista per magistrati e politici: trasferimento a Torino dell’ex procuratore aggiunto di Milano (e perdita di sei mesi di anzianità) che avrebbe passato tra il 2012 e il 2013 all’avvocato Domenico Aiello documenti coperti da segreto.

La sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura ha confermato il trasferimento a Torino dell’ex procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, con la perdita di sei mesi di anzianità. Secondo l’organo di autogoverno dei magistrati, Robledo avrebbe passato tra il 2012 e il 2013 all’avvocato della Lega nord, Domenico Aiello, dei documenti coperti da segreto relativi all’inchiesta sui rimborsi regionali in Lombardia, ricevendo in cambio degli atti riservati sull’allora eurodeputato Gabriele Albertini, denunciato per calunnia dall’ex pm di Milano.

 

Il Fatto Quotidiano ha definito la pena nei confronti di Robledo “severa”, nonostante la pronuncia del Csm si sia limitata a trasferire il magistrato in un’altra città, restituendogli peraltro la funzione di procuratore che gli era stata sottratta in via cautelare un anno fa. La perdita d’anzianità di sei mesi, poi, non intralcerà l’avanzamento di carriera di Robledo, di fatto automatico come per tutti i componenti di questa speciale categoria di funzionari pubblici. Ciò che sorprende maggiormente, però, è il doppiopesismo moralista che ha contagiato tanti in Italia. Quelli che, da una parte, predicano l’espulsione dalla vita pubblica per i politici candidati bollati come “impresentabili” (spesso in ragione di sentenze di condanna soltanto di primo grado), e che dall’altra, invece, non battono ciglio di fronte a una magistratura incapace di sanzionare in maniera credibile i propri membri autori di condotte illecite accertate.

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