Renzi, Napolitano e gli impegni del 2013
La prima, ha mostrato il video dell’esortazione di Giorgio Napolitano del 2013 a tutte – tutte – le forze politiche, responsabili di troppi “nulla di fatto”, quando indicò l’urgenza delle riforme istituzionali e il superamento del bicameralismo perfetto. “Io ero a Palazzo Vecchio, voi applaudivate a quel discorso”, ha scandito Renzi, invitando a cercare “pazientemente dentro e fuori il partito la massima convergenza”. La seconda, sull’Europa. Ha ribadito che “è fondamentale che l’Italia faccia sentire la sua voce sulla crescita e contro l’austerity”, che “la flessibilità non è una concessione all’Italia ma dovere di buon senso per l’Ue”, infine ha fatto riferimento all’importante bilaterale tra Italia e Germania in agosto a Maranello sull’economia. Non sono tatticismi “nazarenici” per puntellare se stesso. Sono gli impegni per l’Italia che tutti coloro che ascoltarono Napolitano nel 2013 conoscono e presero. Non c’è bisogno di formule, ma della volontà di rispettarli.