Personalizzate! Grillo invita a votare “no” al referendum perché non capisce cosa c'è scritto
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Lunedì sera, a San Vincenzo, piccola cittadina nel livornese a pochi chilometri da Piombino, Beppe Grillo è salito sul palco con Alessandro Di Battista, impegnato nel suo importante tour in motorino in giro per l’Italia, organizzato per spiegare nel dettaglio il merito “le ragioni del no” al referendum costituzionale. Di fronte la piazza del corso principale, il comico, dopo pochi minuti, si è lasciato andare spiegando che, in realtà, il merito delle ragioni del no non esiste. Esiste solo un’unica ragione per votare no al referendum che non c’entra nulla né con il referendum né con la Costituzione. “La Costituzione è stata fatta perché potesse essere capibile da tutti. Sennò non è una costituzione se non la capiamo. Perché io devo passare attraverso il costituzionalista? Perché non la capisco. Perché l’hanno modificata (…). E adesso c’è una Costituzione che non si capisce. E’ inutile che mi spiegate il referendum! Non lo capireste. Non lo capisco neanche io in fondo. Sono tutte belle parole per il sì e per il no. Voi dovete decidere con l’istinto primordiale che avete ancora. Guardate le facce di chi vi dice votate sì. Guardate le facce! E tutta gente che non si deve neanche avvicinare alla Costituzione!”.
Le stesse parole Grillo le disse pochi giorni prima del referendum sulle trivelle. Era l’11 aprile: “Siamo all’assurdo di andare a votare per un referendum che non si capisce bene. La gente non lo capirà. L’unica cosa è andare a votare sì sulla fiducia. Oggi o guardi una persona in faccia e ti fidi. O non cerchi di capire”.
Da un referendum a un altro il messaggio di Grillo è sempre lo stesso dunque: gli elettori sono troppo stupidi per capire i quesiti referendari e per questo devono personalizzare al massimo, concentrarsi solo sulle persone, fidarsi solo delle facce. Stay hungry, stay foolish, say fuck.