Le tasche vuote della Capitale. Dopo il "no" ai Giochi, ora Raggi chiede aiuti al governo
“Come è stato fatto il patto per Milano, non vedo perché il governo non possa sottoscrivere un patto per Roma”, ha dichiarato Virginia Raggi in commissione Sport al Senato. In sostanza la sindaca chiede all’esecutivo di stanziare un fondo per la Capitale “utilizzando proprio quelle economie che derivano dalla mancata candidatura ai Giochi olimpici. Erano fondi che il governo avrebbe stanziato in caso di candidatura: se è interessato allo stato della Capitale, immagino che voglia continuare a finanziare anche in caso di mancata accettazione. Quindi chiediamo di spostare questi fondi da un grande evento al quotidiano”.
Ma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, replica a Raggi, ricordando che "quello di Roma è il comune più aiutato dallo stato italiano, grazie ai soldi per il debito, fatto dai romani e pagato dagli italiani. E commentando l'indisponibilità di Salvatore Tutino, rincara: “Se il sindaco non riesce ad averne contezza può agevolmente chiedere al suo assessore al Bilancio. O a chi per lui''.
''Siamo pronti al Patto per Roma – prosegue l'esponente dell'esecutivo – ma il sindaco Raggi non pensi di bluffare con noi: i soldi che sarebbero arrivati su Roma per le Olimpiadi andranno a Parigi o a Los Angeles. Aver rinunciato alle Olimpiadi toglierà perciò risorse alle periferie romane. Quando avrà voglia di passare a Palazzo Chigi - conclude De Vincenti - il sindaco troverà la porta aperta e le spiegheremo nel dettaglio come funziona un bilancio pubblico”.