Migranti al porto di Palermo (foto LaPresse)

Mettere a fuoco l'immigrazione

Redazione
E' chiara la crescente attenzione anche comunicativa per un cambio di passo sul fenomeno migratorio. Tra film all’Oscar e Fassino (forse) in campo, si cambia strategia. Dagli sbarchi al terrorismo, dall’accoglienza alla ridistribuzione europea. Servono decisioni e aiuto ai territori, non appelli.

Non ci sono “conferme concrete né nell’entourage di Piero Fassino, né a Roma” di una possibile nomina del presidente dell’Anci a capo di un coordinamento nazionale delle politiche sull’immigrazione. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano si è affrettato a dichiarare che “non c’è nessun commissariamento” in vista. Fassino è stato sindaco a Torino, conosce gli esteri, ha riconosciute doti pragmatiche e una figura con il suo profilo sarebbe utile in questa fase di conclamata emergenza, in cui tanto Matteo Renzi (e lo stesso Alfano) quanto interlocutori come il sindaco di Milano Beppe Sala vanno evidenziando la necessità di nuove politiche: dagli sbarchi al terrorismo, dall’accoglienza alla chimera (finora) della ridistribuzione europea. Servono decisioni e aiuto ai territori, non appelli, anche per guadagnare credibilità e ascolto in Europa.

 

Il 3 ottobre sarà la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, cui Rai3 farà una programmazione speciale. A partire da “Fuocoammare”, il documentario in corsa per l’Oscar, che secondo i vertici Rai si sposa “perfettamente con la nostra missione di servizio pubblico universale”. I fatti non sono correlati. Ma è chiara la crescente attenzione anche comunicativa per un cambio di passo sull’immigrazione. Renzi ha ingaggiato una campagna europea che alterna gli slanci etici di Ventotene a prese di posizione dure: “Il punto non è che noi vogliamo accogliere e loro no. Non possiamo lasciare che un problema come l’immigrazione esploda per l’incapacità dell’Europa”. Il premier è consapevole che qui si gioca una battaglia esterna ma con una ricaduta interna, e viceversa. Un recupero di immagine non basta. Unito alla prassi, aiuta.

 



 

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