Ai grillini non piace nemmeno Mazzillo come nuovo assessore al Bilancio di Roma
Sarà Andrea Mazzillo il nuovo assessore al Bilancio del Comune di Roma mentre Massimo Colomban è il nome proposto per l’assessorato alle partecipate. La conferma ufficiale arriva dal sindaco Virginia Raggi, poco dopo le 14 di venerdì: "Abbiamo davanti delle sfide importanti e il contributo di Mazzillo sarà prezioso vista la sua esperienza in finanza locale. Importante anche perché ha coordinato la stesura del programma per Roma del M5s". Mazzillo, commercialista, dipendente in aspettativa di Equitalia e attualmente capo staff del sindaco di Roma, è stato chiamato come esperto di valutazioni economiche all'interno della commissione capitolina alla Spending Review presieduta da Daniele Frongia nella scorsa consiliatura.
Commercialista esperto di finanza locale e docente nell'Università di Tor Vergata, è stato il "mandatario" di Virginia Raggi, ruolo in cui ha sovrinteso alla raccolta fondi per la campagna elettorale della sindaca. Prima di militare nel Movimento 5 stelle, Mazzillo era stato candidato anche alle primarie per la segreteria regionale del Pd, a sostegno di Nicola Zingaretti nel collegio 16. In passato è stato inserito nel centrosinistra di Ostia, e fino al 2007 è stato vicino ad Alessandro Onorato, poi diventato coordinatore del movimento di Alfio Marchini. Si era candidato anche con Lista civica per Veltroni nell'allora XIII Municipio (oggi X) ed era risultato primo dei non eletti per poi essere nominato coordinatore municipale della lista.
Massimo Colomban è invece un imprenditore trevigiano che opera nel settore delle architetture monumentali. Ha fondato l'azienda Permasteelisa, una società di costruzioni quotata alla borsa di Milano partendo da una piccola azienda chiamata Isa (Industria di serramenti in alluminio). Un uomo vicino a Gianroberto Casaleggio, anche per il ruolo ricoperto nella Confapri, associazione che ha da sempre offerto una tribuna ai leader e agli eletti del Movimento 5 stelle organizzando convegni e dibatti.
Individuati i nomi, già saltano fuori i primi mal di pancia: il capogruppo grillino in Aula Giulio Cesare, Paolo Ferrara, secondo l'agenzia Adnkronos, non avrebbe risparmiato critiche contro Mazzillo prima di allontanarsi dal Campidoglio senza rilasciare commenti. Ma i contraccolpi arrivano fino in Parlamento. "Se Raggi lo aveva nominato nel suo staff - sbotta una deputata - vuol dire che aveva il suo curriculum sotto gli occhi da mesi. E' una porcata incredibile". Motivo di livore, il passato nelle file del Pd di Mazzillo ma anche l'accusa, mossa da molti parlamentari romani compresi i membri dell'ormai ex minidirettorio, di esser stato, assieme a Salvatore Romeo, l'"assessore al Bilancio ombra" di Marcello Minenna, "spinto a rassegnare le dimissioni da una situazione insostenibile", lamenta un altro parlamentare di spicco.
Mazzillo, d'altronde, era finito nel mirino degli “anti-Raggi” già per lo stipendio percepito per il suo ruolo nello staff della sindaca. La retribuzione di Mazzillo, di poco meno di 90mila euro, aveva provocato polemiche da parte di diversi consiglieri che avevano chiesto a Raggi una sforbiciata degli “stipendi d'oro”. Un taglio di fatto mai arrivato. I membri del direttorio che domani, fatta eccezione per Alessandro Di Battista, saranno riuniti a Mirandola dove non è esclusa la partecipazione anche di Beppe Grillo, hanno appreso della presunta nomina di Mazzillo solo stamani, dai lanci di agenzia. Alcuni l'hanno giudicata una scelta divisiva. "Speriamo che questa agonia finisca prima possibile - confessa una deputata all’agenzia Adnkronos, chiedendo il riserbo, "sa, ce lo ha chiesto Grillo..." - ma Renzi ha capito che gli conviene tenere in piedi la Raggi almeno fino alle politiche: è l'unico modo che ha per vincerle. Altro che bello, bellissimo...".