Raggi nel tunnel del complottismo
Parafrasando l’Ecclesiaste, o i Byrds per chi al sacro preferisce il rock, si può dire che nella Roma a Cinque stelle “per ogni cosa c’è il suo complotto, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo: un complotto per nascere e un complotto per morire, un complotto per uccidere e un complotto per guarire” e uno anche per i frigoriferi abbandonati. Nell’intervista a Repubblica, il sindaco Virginia Raggi dice che “è strano” che ci siano “tanti frigoriferi per strada” e che “non è un lavoro semplice portarli lì, non so neanche come facciano”. “E’ strano”, dice, non può essere un caso. L’assessore all’Ambiente Paola Muraro dice che il complotto è più ampio e comprende anche i materassi: “Sembra ci sia una volontà, perché dove trovano pulito là scaricano materassi”. Devono essere degli agenti dei servizi deviati (di nettezza).
O forse, più semplicemente, il degrado dipende dal fatto che il servizio di ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti è sospeso da cinque mesi. Il “complotto dei frigoriferi” è solo un sintomo della mentalità grillina ed è talmente ridicola da aver offuscato l’altra dichiarazione paranoica della Raggi, secondo cui anche l’Atac e i trasporti non funzionano perché “c’è un disegno”: “C’era la volontà di far vedere che il pubblico non era in grado di gestire per poi far subentrare i privati”. Nel mondo grillino in cui c’era “un complotto per farci vincere” e poi uno per far cadere la giunta, un complotto dietro le dimissioni degli assessori e un altro dei “poteri forti” dietro le Olimpiadi, anche la gestione dell’Atac è una cospirazione. Per ogni cosa c’è il suo complotto. E in fondo cos’altro è lo stesso M5s se non un complotto contro il buon senso?