Marianna Madia (foto LaPresse)

C'è del metodo, nei veti della Consulta

Redazione

Bocciata parte della legge Madia. Lo status quo come Eden della Pa

La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della riforma Madia sulla Pubblica amministrazione nella parte in cui prevede che l’attuazione della stessa, attraverso i decreti legislativi, possa avvenire con il semplice parere della Conferenza Stato-Regioni. Secondo la Consulta, è invece necessaria la previa intesa.

La pronuncia di legittimità – che riguarda le norme relative alla dirigenza, partecipate, servizi pubblici locali e pubblico impiego – è arrivata ieri, mentre il ministro della Pa, Marianna Madia, convocava per discutere del rinnovo contrattuale gli stessi sindacati critici della riforma. Ecco un ennesimo casa degli ermellini della Pa che, cavillando, si ergono a tutori dello status quo. Quello in cui tutti devono essere consultati per decidere, in modo che nulla sia mai deciso o riformato.