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Meglio il Mattarellum che il caos

Redazione

Una legge che salva il bipolarismo di fatto. Che aspettate a presentarla?

Davanti alla rissosa assemblea del Pd Matteo Renzi ha proposto di ripristinare il Mattarellum, la legge del 1993, Prima Repubblica, utilizzata per tre consultazioni. Non un fulmine a ciel sereno nel Pd: nel 2013 Roberto Giachetti dedicò uno sciopero della fame al suo reintegro. Non una legge di cui non si parli da mesi: adesso pare vada bene pure a Matteo Salvini (purché si voti), mentre non piace alla minoranza Pd e Berlusconi, nume tutelare del bipolarismo italiano, ora vuole il proporzionale.

La storia delle leggi elettorali è fatta di tali astruse convenienze che è impossibile riassumerla. Restano però dei punti chiari. Massimo Franco sul Corriere scrive che sarebbe “un ritorno a 23 anni fa”, con le debolezze del caso: quel sistema si adattava al bipolarismo italiano nascente, però ottenne soltanto di generare coalizioni eterogenee, e oggi sarebbe solo un modo per resuscitare artificiosamente un bipolarismo che non c’è più. Può essere vero, ma bisogna ricordare che, in Italia, un vero bipolarismo non c’è mai stato – il tripolarismo non l’ha generato Beppe Grillo – e la coalizione è sempre stata l’unico modo per dare coerenza a un’idea di governabilità che prevedesse l’alternanza.

Il Mattarellum è una legge elettorale che permette, se non di debellare, almeno di governare la frammentazione, spingendo l’elettorato e il Parlamento verso un bipolarismo di fatto. Senz’altro più funzionale del caos che ci attende. Dunque bisogna decidere se si vuole provare a governare il caos, o arrendersi a esso per via proporzionale. E una volta stabilito questo, bisogna votare subito. Provando a salvare almeno il po’ di bipolarismo che la Seconda Repubblica ha prodotto.

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