Farage chiede e ottiene la testa di Borrelli
Già sparita la foto dell’eurodeputato grillino dal profilo Twitter dell’Efdd
Dopo lo strappo grillino è arrivata la riconciliazione. “Continueremo a lavorare insieme nell’Efdd”, ha dichiarto Nigel Farage. Il M5s rientra all’ovile dopo l’avvicinamento ai liberali di Alde, conclusosi con un nulla di fatto. Il leader dell'Ukip ha dettato tre condizioni, chiedendo la conferma dell'intenzione di proporre un referendum sull'euro e sull'esclusione di Borrelli dal ruolo di copresidente del gruppo, nonché il non rinnovo a febbraio del contratto per il funzionario M5s che ha partecipato alla trattativa con l'Alde. Del resto, il leader storico dell'Ukip lo aveva preannunciato. “I matrimoni finiscono" ma “si possono anche ristabilire", sempre "se chi ha tradito, paga". Il riferimento è a David Borrelli, eurodeputato grillino che ha guidato il tentativo di accordo con l’Alde. La parabola di Borrelli torna a scendere: veneto, classe 1971, da ex pizzaiolo per sbarcare il lunario era diventato copresidente assieme a Farage del gruppo parlamentare Efdd. Sulla pagina Twitter di Europa della Libertà e della Democrazia Diretta, infatti, fino a ieri campeggiava la foto dei due eurodeputati. Oggi l’immagine di copertina è stata sostituita da una che rappresenta alcuni deputati del gruppo mentre esibiscono in aula cartelli contro il trattato di libero scambio Ttip.
La precedente foto di Twitter dell'Efdd ritraeva David Borrelli insieme a Nigel Farage
Il gruppo di Farage ha inoltre annunciato su Twitter che anche l’eurodeputato grillino “Fabio Massimo Castaldo non sarà più il candidato Efdd per il ruolo di vice-presidente del parlamento europeo”.
L'attuale foto profilo di Twitter dell'Efdd
Questo è il prezzo da pagare per il M5s che in due giorni è passato, nelle parole del leader dell’Efdd, prima dalla parte dell’odiato ”establishment europeo che supporta il Ttip, l’immigrazione di massa e l’esercito europeo ma si oppone alla democrazia diretta” e poi nuovamente a fianco degli antieuropeisti, per fare “partire la campagna anti-establishment in Europa”.