Una via per Bettino. Dopo 17 anni Craxi può tornare a Milano
Nell'anniversario delle morte il sindaco Sala si dice favorevole all'omaggio: "Mi piacerebbe sentire cosa ne pensa la città". E il ricordo dell'ex leader socialista riunisce Berlusconi e Alfano
19 gennaio 2000 - 19 gennaio 2017. Sono trascorsi 17 anni dalla morte, ad Hammamet, di Bettino Craxi. Evidentemente pochi in un Paese come l'Italia. Pochi per poter pensare che la memoria del leader Psi non riporti a galla le solite polemiche. Ma mentre i "puri" continuano a lanciare monetine, altrove qualcosa sembra cambiare. A Milano, ad esempio, il sindaco Giuseppe Sala, si è detto disponibile a riaprire il dibattito sull'intitolazione di una via o di un luogo della città a Craxi.
Per ora nessuna decisione ma, ha spiegato, "sono favorevole e mi piacerebbe sentire che cosa ne pensa la città. Vorrei riaprire un dibattito per stabilire il più possibile la verità storica in riferimento ad un periodo difficile per la storia italiana". In realtà non è la prima volta che si parla di questa possibilità. Era già successo durante la giunta Moratti, nel 2009, ma poi l'idea si era arenata.
Non è l'unica novità di questo anniversario. Nel celebrare Bettino Craxi anche Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, a modo loro, si sono ritrovati. Il ministro degli Esteri, primo di un governo di centrosinistra dai tempi dei funerali del leader socialista, trovandosi in Tunisia ha deciso di recarsi ad Hammamet dove, insieme alla moglie e ai figli di Craxi ha deposto un mazzo di rose sulla tomba. "Non sono il primo a rendere omaggio alla tomba di Bettino Craxi - ha detto -. Presidenti della Camera, membri di governo sono stati qui. Oggi per me è stato un po' un piacere un po' un dovere, trovandomi in Tunisia in visita ufficiale. Craxi da primo ministro e da leader politico ci aveva visto lungo, in profondità e sulle grandi questioni della modernizzazione ci aveva anche preso, come ad esempio sulla riforma delle istituzioni dello Stato per renderle più moderne ed
efficienti. Su ogni questione su cui aveva gettato lo sguardo aveva indovinato la direzione".
Silvio Berlusconi ha invece inviato un messaggio: "Mi manca e ci manca è stato un simbolo della dignità della politica. È difficile pensare che siano già trascorsi 17 anni da quando ci ha lasciato e molti di più da quando un vero e proprio 'colpo di Stato' lo ha privato del suo ruolo politico e della stessa possibilità di vivere da uomo libero nel suo Paese. È difficile credere che sia passato tanto tempo perché Bettino è presente, è attuale, è anche oggi un protagonista del dibattito politico. Questo perché la grandezza di Bettino Craxi è stata anche quella di saper guardare al di là delle contingenze, è stata quella di porsi per primo il problema di un profondo rinnovamento del sistema politico italiano, di una sua apertura, di una modernizzazione indispensabile".
Stefania Craxi, parlando con l'Agi, ha definito la visita di Alfano "un atto di giustizia di cui sono grata al ministro, che vorrei ringraziare, così come ringrazio Berlusconi che anche in questa occasione non ha fatto mancare il sostegno alla mia famiglia, con un messaggio in cui parla apertamente di 'colpo di Stato' che ha costretto Craxi all'esilio". La figlia di Bettino ha voluto ringraziare anche Sala, che "con onestà intellettuale ha riaperto il dibattito sull'omaggio doveroso che Milano dovrebbe a un grande milanese".