Il fantastico mondo di Virginia Raggi: "Non mi dimetto"
Dopo l'interrogatorio di 8 ore davanti ai pm il sindaco prosegue come se nulla fosse: "La polizza di Romeo? Non ne sapevo nulla. Ho la fiducia di Grillo e del Movimento"
Sorridente, il cellulare all'orecchio, Virginia Raggi esce di casa e si reca in Campidoglio. Una normale giornata di lavoro nelle ore in cui tutto ciò che si muove attorno al sindaco di Roma sta assumendo contorni decisamente anormali. Addirittura irreali. Eppure lei, dopo aver trascorso 8 ore davanti ai magistrati che l'hanno interrogata nell'inchiesta sulla nomina di Renato Marra (fratello del suo ormai ex braccio destro Raffaele), si comporta come nulla fosse accaduto.
Persino la notizia, pubblicata ieri, di una polizza vita a suo nome sottoscritta dal suo ex segretario Salvatore Romeo, non la scalfisce. "La polizza? - ripete ancora una volta - Non ne sapevo nulla, queste polizze possono essere fatte senza informare il beneficiario, non devono essere controfirmate. Possono essere fatte senza che il beneficiario lo sappia".
"Raffaele Marra? Mi apriva le porte del Campidoglio, mi spiegava il Comune, aveva una perfetta conoscenza delle norme e dei regolamenti e come funzionava l'organizzazione della macchina amministrativa", sono alcune delle dichiarazioni rese ieri da Raggi ai magistrati della Procura di Roma. La sindaca ha anche precisato che a presentarle Marra (poi arrestato il 16 dicembre scorso per corruzione in concorso con l'imprenditore Sergio Scarpellini) era stato Salvatore Romeo che da militante dei Cinque stelle aveva avuto proprio Marra come capo del suo Dipartimento. L'allora vicesindaco Daniele Frongia, invece, stando al racconto della Raggi, era uno dei consiglieri 'grillini' della prima ora che lei ha conosciuto durante la giunta Marino e con il quale si e' creato e consolidato nel tempo un rapporto di solidarietà umana e politica.
Insomma, non è successo niente. Tutto come prima. "Ho la fiducia del Movimento - risponde ai giornalisti che l'attendono sia davanti casa che all'ingresso del Campidoglio - Ho sentito Grillo, mi ha detto che farà polizze per tutti. La sfiducia? Non mi sembra un'ipotesi reale".
Nel frattempo i due astri nascente del Movimento, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, tacciono. Pure Beppe Grillo, a parte la telefonata raccontata da Raggi, tace. O meglio, pubblicando sul blog un post sui 97 milioni di euro che un emendamento Pd al decreto banche vorrebbe dare agli organizzatori della Ryder Cup, nasconde tra le righe un apprezzamento per "l'amministrazione coraggiosa" che ha "sfilato" al Coni e a Malagò "la ricca torta delle Olimpiadi". Un complimento certo, ma non proprio una polizza sulla vita di Virginia Raggi.