Anche Errani è pronto a mollare Renzi
Il commissario alla ricostruzione seguirà gli scissionisti. Anche se per ora non fa dichiarazioni ufficiali: "Parlerò sabato alla riunione del mio circolo a Ravenna"
Vasco Errani, ex governatore dell’Emilia Romagna, seguirà Pier Luigi Bersani nella scissione-fuoriscita dal Pd. Anche lui, come l’ex segretario, non vede più le condizioni per stare dentro il partito finora guidato da Matteo Renzi. L’indiscrezione di Repubblica non è stata smentita dal diretto interessato, tutt’altro.
“Al di là di quanto scrivono i giornali, io parlerò di politica solo sabato – dice Errani, nominato da Renzi commissario per la ricostruzione post-sisma e confermato poi da Paolo Gentiloni - alla riunione del mio circolo di Ravenna. Fino ad allora non farò dichiarazioni di nessun tipo sui temi del Partito Democratico”. Quello di Errani, da sempre vicino a Bersani, non è un nome qualunque. Renzi, come detto, lo volle commissario per la ricostruzione, e lo difese pubblicamente ai tempi del processo per falso ideologico che lo portò alle dimissioni da governatore (poi venne assolto) e più volte si era parlato di lui per un incarico nel governo. Un modo anche per far vedere al resto del Pd che i bersaniani non erano gli unici titolari della parola “sinistra” nel partito.
“Non può essere percepito come un comitato elettorale. Bisogna ricostruirlo, a partire dal territorio”, disse Errani in un’intervista al Corriere l’estate scorsa. “Dal leader – disse rivolgendosi a Renzi – mi aspetto che abbandoni il terreno dello scontro personale e valorizzi anche le ragioni di chi la pensa diversamente. Basta con i gufi, usciamo dall’ornitologia”. Un appello caduto, evidentemente, nel vuoto.