Biotestamento, la fake news dell'aula vuota
Sparare contro la “casta” dei parlamentari è diventato un esercizio consueto per i giornali, in piena crisi “gentista”. I motivi (veri) dei pochi parlamentari alla Camera
Roma. “Sedie vuote dopo dj Fabo. Il cattivo esempio in aula” (Corriere). “Fuga dal biotestamento, solo ventidue deputati per la legge in aula. Maggioranza già divisa” (Repubblica). Mezzo colonnino di commento, con firma pesante: “Ma lunedì l’onorevole ha altro da fare” (Repubblica). Svolgimento “Cosa fanno i membri del Parlamento chiamati a discutere una delle questioni etiche più complesse, più delicate, di questa legislatura? Semplicemente non ci sono”, scrive indignato il quotidiano di Largo Fochetti.
Sparare contro la “casta” dei parlamentari è diventato un esercizio consueto per i giornali, in piena crisi “gentista”. Le cose però stanno in maniera un po’ differente. Lunedì 13 marzo, un anno dopo l’inizio della discussione in Commissione e dopo ben quattro rinvii, è iniziata alla Camera la discussione generale del progetto sul testamento biologico. Alcuni giornali si sono molto indignati per l'aula vuota ma, come spiega Giuditta Pini, deputata del Pd, “le leggi prima di arrivare in aula vengono discusse ed emendate per settimane o mesi in commissione e nelle commissioni pertinenti (questa in particolare è stata in commissione almeno 11 mesi) solo dopo che la commissione ha finito di votarla e modificarla passa all’aula”.
Il giorno della discussione generale, di solito lunedì, aggiunge la deputata, “possono parlare solo quelli iscritti dal gruppo nei giorni precedenti e c’è un massimo di minuti a gruppo. Il lunedì non si vota in aula, è una giornata che di solito il parlamentare usa per incontri sul territorio, giri nei ministeri e lavoro d’ufficio. E’ per questo che di solito l’aula è vuota”.