Sergio Mattarella alla Camera per la celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma (foto LaPresse)

Alla Camera si celebrano i Trattati di Roma tra le solite polemiche politiche

Redazione

Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella "abbiamo bisogno di coraggio e di un'Europa unita". Salvini protesta, la Lega diserta la seduta, ma Bossi c'è

Umberto Bossi dentro, la Lega fuori. Dentro anche il Movimento 5 Stelle e Gianfranco Fini che, secondo Maurizio Gasparri, "ha la faccia di bronzo da presentarsi a Montecitorio scambiandolo per Montecarlo". La celebrazione organizzata alla Camera per i 60 anni dei Trattati di Roma diventa l'occasione per marcare distanze, lanciare segnali politici e anche per regolare qualche "vecchio conto".

 

Momento centrale il discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che sottolinea come oggi, proprio come 60 anni fa, ci sia "bisogno dell'Europa unita, perché le esigenze di sviluppo, di prosperità del nostro continente sono, in maniera indissolubile, legate alla capacità collettiva di poter avere voce in capitolo sulla scena internazionale, affermando i valori, le identità, gli interessi dei nostri popoli".

 

"Oggi - prosegue - l'Europa appare quasi ripiegata su se stessa. Spesso consapevole, nei suoi vertici, dei passi da compiere, eppure incerta nell'intraprendere la rotta. Come ieri, c'è bisogno di visioni lungimiranti, con il coraggio di sperimentare percorsi ulteriori e coraggiosi. Nessun Paese europeo può garantire, da solo, la effettiva indipendenza delle proprie scelte. Nessun
ritorno alle sovranità nazionali potrà garantire ai cittadini europei pace, sicurezza, benessere e prosperità"

 

Insomma, non servono "muri che scarichino i problemi sugli altri senza risolverli, bensì solidarietà fra Paesi, fra generazioni, fra cittadini che condividono una stessa civiltà". E, soprattuto, "coraggio".

Mi si nota di più... Ma al di là delle parole del Capo dello Stato a tenere banco sono, come spesso capita in Italia, le polemiche politiche. Anzitutto quelle della Lega che diserta la celebrazione per organizzare un sit-in all'esterno di Montecitorio. Nel frattempo Matteo Salvini attacca su Facebook: "120.000 imprese fallite in Italia in dieci anni, 1.415 suicidi per motivi economici, disoccupazione giovanile dal 18 al 40%. Dal 2014 poi 507.771 immigrati sbarcati in Italia e 12.526 morti nel Mediterraneo. Ecco i grandi risultati di questa Unione Europea. Non c'è niente da festeggiare, c'è tutto da cambiare. Mentre sabato a Roma ci sarà il Festival dell'Ipocrisia, con la Merkel, Renzi, Monti e la Boldrini, io sarò a Lampedusa. #stopinvasione".

 

In controtendenza con la linea leghista (anche se ultimamente non è più una notizia), Umberto Bossi che invece ha seguito la celebrazione seduto in Aula e, alla fine, ha criticato la scelta del Carroccio: "Volevo sentire. È sempre meglio ascoltare le cose e poi ragionarci". Anche i deputati del Movimento 5 stelle sono rimasti in Aula e hanno anche applaudito (con alcune eccezioni) il Capo dello Stato.