Il tribunale di Genova svela il bluff della democrazia diretta "da" Beppe Grillo
Il giudice dà ragione a Marika Cassimatis, esautorata dal M5s dopo la vittoria alle “comunarie” del capoluogo ligure. Lei esulta: “Sono io la candidata, spero di incontrare Beppe”
Il tribunale di Genova ha dato ragione a Marika Cassimatis e ha annullato le due delibere del M5s con le quali veniva esclusa la vincitrice delle “comunarie” dal movimento e veniva scelto Luca Pirondini come candidato sindaco grillino nel capoluogo ligure.
Era stato Beppe Grillo lo scorso 17 marzo a scomunicarla via Sacro Blog e affidare al direttore d’orchestra Pirondini il ruolo di “candidato di partito”, giustificando la scelta con un "se qualcuno non capirà questa scelta vi chiedo di fidarvi di me”. In realtà a pesare sul conto della geologa erano gli stretti rapporti con Federico Pizzarotti e Paolo Putti, entrambi allontanati dal M5s.
Ora Cassimatis esulta via Facebook con l’hashtag #Davidecontrogolia. E chiede un incontro a Beppe Grillo: “Abbiamo vinto su tutti i fronti. Il 'fidatevi di me' ancora, in Italia, non fa giurisprudenza. Sono io la candidata, ho ottenuto quello che volevo. Ora vorrei partire con la campagna elettorale, spero che ci sia un incontro di chiarimento con lo staff e con Beppe Grillo”.
“Sì - aggiunge -, posso dire che la base è stata più con me che con Grillo e spero che questo successo faccia capire che la base e le regole sono importanti e vanno rispettate. I like sono stati due pretesti. Grillo è stato superficiale perché ha dato retta a dei cattivi consiglieri. Lui non mi conosce. Se ci fossimo parlati avremmo chiarito tutto”.