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Gli agnellini di Berlusconi fanno arrabbiare commercianti e industria della carne

Redazione

L'accusa della Fida e di Assocarni dopo la svolta animalista del leader di Forza Italia: così contribuisce a crociate che danneggiano l'intera filiera

Che bello Silvio Berlusconi che allatta l'agnellino salvato dalla tavola pasquale. Che bello e che nobile il leader di Forza Italia versione animalista. Peccato che, mentre il popolo vegan esulta e elegge il Cavaliere a proprio leader, c'è chi non ha affatto gradito la svolta. Perché, spiega la presidente Fida (Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione) e vicepresidente Confcommercio Donatella Prampolini Manzini, anche i commercianti hanno bisogno di essere “salvati”. E non solo loro.

  

“Già il consumo di carne ovina si annuncia in leggero calo - commenta - principalmente perché la Pasqua è piuttosto avanti e le temperature più alte comportano un calo nel consumo di questo alimento. I prezzi un po’ più bassi quest’anno accentuano il calo anche in termini di ricavi. A questi fattori si aggiunge in questi giorni la crociata contro il consumo di carne: crociata che biasimiamo come anche ogni altra forma di cieca intransigenza, a tavola come in qualsiasi comportamento umano”.

 

FATE COME LUI! HA SALVATO 5 AGNELLINI DALLA STRAGE DEL PRANZO DI PASQUA! Pasqua é la festa della vita. Non celebriamola togliendola ad altri esseri viventi!

Un post condiviso da Michela Vittoria Brambilla (@michelavittoriabrambilla) in data:

 

“Il nostro Paese - prosegue Prampolini Manzini - ha una cultura enogastronomica importante della quale fa parte anche il consumo di agnello nel periodo pasquale. La gogna ingiustificata di questi giorni sta penalizzando fortemente intere categorie verso le quali non si giustificano turbative e scandali creati ad hoc da gruppi di pressione autoreferenziali e intolleranti. Rispettiamo qualsiasi scelta individuale e anzi è il nostro mestiere dare risposte a tutti i consumatori, anche di nicchia. Tra i nostri soci ci sono specializzati e despecializzati, macellai e vegani”.

 



Insomma il giudizio è netto: “Le scelte individuali non devono trasformarsi in guerre contro chi la pensa diversamente e non legittimano la creazione di scandali ingiustificati e molto pervasivi. Non servono crociate: serve una corretta educazione alimentare”. Già ieri era stata Assocarni ad attaccare il Cavaliere: “È incredibile che per accaparrarsi l'elettorato animalista, pur essendo un imprenditore, contribuisca a danneggiare l'industria della carne. Le Reti Mediaset incassano miliardi promuovendo brand e eccellenze alimentari di origine animale e lui viene opportunisticamente folgorato da conversione animalista. L'auspicio è che gli inserzionisti da ora in poi scelgano meglio...”. Buona Pasqua.