Matteo Renzi e Silvio Berlusconi (foto LaPresse)

Legge elettorale, si riparte dal Rosatellum sognando un Nazareno bis

Redazione

La commissione Affari Costituzionali adotta il testo base proposto dal Pd. Ma va avanti il confronto sul sistema tedesco proposto da Berlusconi. Fiano (Pd): “Siamo disponibili al dialogo”

La grande commedia della legge elettorale riparte dal Rosatellum. La commissione Affari costituzionali della Camera ha infatti adottato come testo base quello presentato dal Pd. Un passaggio scontato visto che a Montecitorio la maggioranza non ha alcun problema di numeri. Ma Mdp, Forza Italia e M5s hanno votato contro. E questo, ovviamente, preoccupa in vista di un eventuale passaggio al Senato.

 

 

Ma è fin troppo chiaro che ormai la vera partita si sta giocando fuori dall'aula della commissione. Come anticipato dal Foglio Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sono tornati a parlarsi. Il leader di Forza Italia ha pubblicamente indicato il sistema tedesco come unico possibile punto di incontro. Ed Emanuele Fiano, deputato del Pd e relatore della legge elettorale, non chiude: “La discussione è franca su alcuni nodi irrisolti, ma si tratta di dare tempo al tempo. Siamo disponibili al dialogo. Vediamo su quali punti concentrare questo dialogo”.

 

Sostegno ad un accordo Renzi-Berlusconi arriva anche dal leader della Lega Matteo Salvini: “Renzi e Berlusconi stanno amoreggiando su una legge elettorale che gli piace, noi gliela votiamo pur di permettere agli italiani di scegliere un nuovo
Parlamento”. Di tutt'altro parere il grillino Luigi Di Maio: “La proposta di legge elettorale sul modello tedesco è stata congegnata per escludere il M5S dalla possibilità di andare a governare. Se è questo il presupposto per cui è stato congegnato, noi non possiamo accettare. Siamo però aperti a discutere con le altre forze politiche su una legge elettorale che possa essere approvata dalle principali forze politiche del Paese. Renzi e Berlusconi non possono prendersi la responsabilità di escluderci dalla legge elettorale. Loro hanno paura di noi, ma dovranno tornare da noi perché i numeri non ce li hanno: mi sembra un grande bluff. È un grande inciucio, sempre ammesso che riescano insieme a raggiungere il 51% dei seggi”.

 

 

Contro un Nazareno bis anche Gianni Cuperlo (Pd): “Un eventuale nuovo patto del Nazareno metterebbe in discussione alcuni dei principi su cui il Pd è sorto - a partire dal maggioritario - e costringerebbe l'evoluzione del quadro politico verso ciò che a parole tutti vogliono negare: una prospettiva di larghe intese e un governo che non sia espressione di una parte”. Mentre Sandra Zampa, deputata Democratica ed ex portavoce di Romano Prodi, prova ad “immaginare” il pensiero del Professore: “Credo che veda nel proporzionale la più grande disgrazia che possa capitare all'Italia”.

 

Cosa prevede il Rosatellum. Intanto sul tavolo della discussione c'è il testo messo a punto dal capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato. Un sistema con il 50 per cento di seggi assegnati su base maggioritaria, il 50 per cento su base proporzionale e sbarramento al 5 per cento. Fatti salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero e la disciplina speciale per il Trentino Alto Adige, ciascuna circoscrizione, coincidente con la regione, verrà ripartita in collegi uninominali, per complessivi 303, e in collegi plurinominali, con un'ampiezza corrispondente a quella di 3-4 collegi uninominali, dove vengono presentate liste bloccate con un massimo di 4 candidati.

 

Nel primo caso viene eletto il candidato che ottiene più voti, nel secondo vengono ripartiti i seggi in base ai voti ottenuti sul piano nazionale tra le liste che superano la soglia del 5 per cento. La stessa persona può presentarsi in un solo collegio uninominale e in tre collegi plurinominali. Ogni elettore dispone di un unico voto da esprimere su una scheda recante il nome del candidato nel collegio uninominale ed il contrassegno di ciascuna lista, corredato dei nomi dei candidati nel collegio plurinominale. 

 

Per quanto riguarda il Senato, fatti salvi anche in questo caso i seggi riservati alla circoscrizione Estero e a Trentino Alto Adige e Val d'Aosta, il territorio nazionale è suddiviso in 150 collegi uninominali, ripartiti in base alla popolazione delle singole regioni. Per la parte proporzionale ciascuna regione è suddivisa in uno o più collegi plurinominali costituiti, di norma, dall'aggregazione del territorio di collegi uninominali.