Raggi testimonierà al processo Marra. Nessuna dimissione in caso di rinvio a giudizio
Il 30 giugno il sindaco di Roma comparirà come testimone della difesa al processo che vede imputato per corruzione il suo ex braccio destro
Il 30 giugno il sindaco di Roma Virginia Raggi comparirà come testimone della difesa al processo che vede imputato per corruzione Raffaele Marra, suo ex capo del personale e braccio destro, in concorso con il costruttore romano Sergio Scarpellini. "Il dovere di testimonianza è previsto dal codice e quindi andrò lì come previsto dalla legge", ha detto oggi a margine di un convegno sullo sviluppo sostenibile in Vaticano. Il sindaco ha però escluso possibili dimissioni in caso di rinvio a giudizio: "Stiamo parlando in questo momento di una cosa che non è attuale, e comunque direi di no".
Luigi Di Maio, che come Raggi era ospite del convegno, ha sottolineato come la testimonianza del sindaco di Roma "è una normale procedura, tutti i cittadini se chiamati a testimoniare hanno il dovere di andare". A proposito della possibilità di un addio al Campidoglio, interpellato sulla possibilità che la sindaca possa essere rinviata a giudizio, ha risposto: "Nel caso faremo ciò che il nostro codice etico stabilisce".
Intanto l'avvocato Francesco Scacchi che, assieme al collega Fabrizio Merluzzi, difende l'ex braccio destro della sindaca, ha così commentato la scelta di portare a testimoniare Virginia Raggi: ""Citando la sindaca come testimone non abbiamo alcuna intenzione di fare processi politici ma Virginia Raggi, come datore di lavoro di Marra, può aiutarci a dimostrare che il rapporto tra il nostro assistito e Sergio Scarpellini è sempre stato corretto e trasparente. Non conosciamo le chat intercettate, ma immaginiamo che ci fosse confidenza tra la sindaca e Marra. E quindi vedremo se da queste conversazioni intercettate salta fuori che Marra esercitava pressioni a beneficio dell'imprenditore".
L'editoriale dell'elefantino