Toti, Delrio, Giavazzi e Maroni dicono sì al manifesto del buon senso del Foglio
Al convegno di Milano, moderato dal direttore Claudio Cerasa, il confronto tra i due governatori, il ministro e l'economista
Oggi al teatro Parenti di Milano il direttore Claudio Cerasa ha moderato l’incontro organizzato dal Foglio dal titolo: "Economia, crescita, politica. Che cos'è l'Italia a due velocità". A discuterne il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, il governatore della Liguria, Giovanni Toti e l’economista Francesco Giavazzi.
Tra i temi discussi il presunto accordo politico tra Lega Nord e Movimento 5 Stelle. “Non credo che la Lega dialoghi con il Movimento 5 Stelle” ha osservato a margine il governatore ligure “troppe le loro differenze. Anche sull’immigrazione: il Movimento ne dice una al giorno, ha un programma scritto sull’acqua”. Meno scettico il leghista Roberto Maroni, che ha invece aperto alla possibilità di “un’alleanza tattica” con i pentastellati visto che “c'è più vicinanza tra la Lega e altri partiti che tra Lega e Forza Italia su alcuni temi”. Alla domanda sull’incontro tra Salvini e Casaleggio riportato da Repubblica, il governatore non si è mostrato così sorpreso: “Io stesso lo scorso gennaio ho incontrato Davide Casaleggio, casualmente, a casa di altre persone. Penso sia normale tra leader politici dialogare quando ci sono interessi comuni”. Maroni ha anche risposto a una domanda a proposito del referendum consultivo sull’euro, tra i punti del programma grillino: “Sono favorevole in linea di massima ai referendum, anche a quelli consultivi” ha detto il governatore, “perché possono essere utili anche a noi che governiamo per capire cosa vuole la gente”.
Dopo il mancato accordo sulla legge elettorale sembra tramontata l’ipotesi di un voto a settembre, ma non è ancora chiaro se la legislatura terminerà a scadenza naturale. Proprio su questo interrogativo c’è stato un breve siparietto tra Roberto Maroni e il ministro Delrio. Il governatore ha momentaneamente rubato il ruolo al moderatore e ha incalzato il ministro: “Allora, quando si vota?”, ha chiesto; ironica la risposta di Delrio: “Che ne so, non sono un profeta. Per quanto mi riguarda lo decide il Presidente della Repubblica. La regola è che i partiti votano la fiducia e il presidente decide quando si va a votare”.
Il ministro è stato poi sollecitato sui temi di sua competenza, vista la giornata nera dei trasporti in sciopero e il mancato accordo tra sindacati e Alitalia. Stamattina il Garante degli scioperi, Giuseppe Santoro Passarelli, aveva sollecitato il legislatore a intervenire sulla normativa; il ministro ha detto di essere “pronto a studiare il dossier, ma l'iniziativa va presa dal Parlamento”. Sul versante Alitalia, Delrio ha spiegato di non essere preoccupato perché "i commissari faranno di tutto per trovare un accordo con i sindacati” e per adesso è normale che ci siano “delle discussioni in corso”.
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