Silvio Berlusconi (foto LaPresse)

Berlusconi vince alla grande nelle città. Ma il centrodestra unito esiste solo lì

Redazione

Il Cavaliere e i suoi alleati trionfano nei ballottaggi alle elezioni amministrative e conquistano Genova e Verona. Pizzarotti si conferma a Parma. Il Pd crolla. Ma per governare l'Italia non basta la matematica 

Ora armatevi di pazienza. Perché il dibattito politico delle prossime settimane, forse addirittura dei prossimi mesi, è inevitabilmente segnato. I risultati dei ballottaggi delle elezioni amministrative sembrano indicare una direzione precisa: il volto vincente, stasera, è quello di Silvio Berlusconi, non certo quello di Matteo Renzi.

Il centrodestra conquista Genova, La Spezia, Verona, Asti, Alessandria, L'Aquila, Piacenza e Pistoia. L'affluenza non supera il 50%, ma è indubbio che, se la notizia del primo turno era la debacle del Movimento 5 Stelle, quella di questo ballottaggio è la vittoria, piuttosto netta, del centrodestra. Ed ecco allora che già ci si chiede se Matteo Renzi non sia arrivato al capolinea, se Silvio Berlusconi non sia destinato all'ennesima e inaspettata resurrezione ma, soprattutto, se le alleanze che hanno vinto le comunali 2017 siano quelle che possono puntare a vincere le prossime elezioni politiche.

Tradotto per i non addetti ai lavori: il centrodestra che vince è quello ampio che tiene insieme Salvini a Berlusconi? E il centrosinistra? L'impressione è che pur vincenti nelle città, le coalizioni “unite e forti” non siano replicabili a livello nazionale. Soprattutto a destra dove è difficile immaginare una piattaforma programmatica altrettanto unitaria (basterebbe ricordare che a Genova anche Alleanza Popolare è schierata con il candidato di centrodestra, mentre a livello nazionale Angelino Alfano ha già detto di non voler avere niente a che fare con la Lega). Ancora più impietoso il giudizio a sinistra dove il modello dell'Ulivo “allargato” non funziona (vedi Genova) ma anche il modello del “renzismo” che non scende a patti con gli scissionisti (vedi L'Aquila) non sembra avere successo.    

 

 

Insomma, al di là della vittoria del centrodestra (che col passare del tempo sta diventando incontestabile). Al di là di Federico Pizzarrotti che si conferma a Parma assestando un altro colpo alle certezze grilline. Al di là dei successi storici come Genova e Sesto San Giovanni (baluardi del centrosinistra destinati a passare di mano), la vera sintesi delle serata sembra essere una sola: la matematica (centrodestra unito a tutti i costi) può bastare per conquistare le città, ma per governare c'è bisogno d'altro.