L'ultima gaffe di Di Maio. “Vitalizio ad un certo Boneschi”, ma l'ex deputato è morto
Il vicepresidente della Camera cita l'esponente radicale non sapendo che è scomparso da quasi 10 mesi e che rimase in carica solo un giorno per non usufruire dell'immunità parlamentare
Ancora una gaffe per il “candidato-premier in pectore” del M5s, Luigi Di Maio. Dopo la fake news sulle ambasciate contattate per chiedere aiuto e Canadair necessari per affrontare l'emergenza incendi, il vicepresidente della Camera ha deciso di spostare l'attenzione altrove. E così ha rilanciato una vecchia battaglia del Movimento: quella per abolire i vitalizi degli ex parlamentari. Peccato che, in un video in diretta su Facebook, citando i nomi di coloro che attualmente ricevono l'assegno, Di Maio abbia inserito “un certo Boneschi”. Trattasi di Luca Boneschi, ex deputato del Partito Radicale, proclamato il 12 maggio 1982 in sostituzione del collega Marcello Crivellini. Boneschi è morto il 13 ottobre del 2016.
Dimissioni dopo un giorno. Ma la storia di Boneschi è particolare anche per un altro motivo. Come sottolineato da Di Maio l'esponente dei Radicali restò in carica meno di un giorno. Cosa che gli valse comunque il vitalizio. Boneschi, infatti, subito dopo essere stato proclamato, con una lettera indirizzata alla presidenza, rinunciò alla carica. Lo fece perché, in quanto avvocato della famiglia di Giorgiana Masi (la ragazza uccisa durante gli scontri sul ponte Garibaldi il 12 maggio 1977 ndr), era stato querelato dal giudice del processo. E proprio per evitare di usufruire dell'immunità parlamentare, aveva deciso di dimettersi subito. Questa è la lettera che Boneschi scrisse e che venne letta nell'Aula di Montecitorio il 13 maggio 1982. È disponibile nei verbali delle sedute presenti sul sito della Camera che Di Maio rappresenta in quanto vicepresidente.