LaPresse/Fabio Cimaglia

Il candidato Bersani

Redazione

Pisapia è l’uomo dei sogni, a sinistra, ma se Pisapia non dovesse correre? L’idea c’è: candidare l’ex segretario Pd

Salottino di La7, Roma, via Novaro. Pochi minuti dalla messa in onda di un talk estivo. Qualche tramezzino sul tavolino. Una mezza bottiglia di Coca-Cola. Il caldo si fa sentire, la speding review di Cairo anche. Alfredo D’Attorre, deputato, ex Pd, ex segreteria Bersani, ora Mdp, uno dei primi scissionisti del Pd, sorseggia un bicchiere d’acqua. Breve scambio di battute. Cordiale. Gentile. Gli si chiede: “E Pisapia?”. Ci risponde: “Da qui a ottobre c’è tempo, vediamo cosa sceglierà di fare”. Gli si replica: “Sì, ma senza un candidato premier, per quanto possa valere un candidato premier, come fate a costruire un’alternativa al Pd?”. Ci risponde: “Ma il candidato premier, in ogni caso, c’è”. C’è? “Ci sarà”. E chi sarà? “Verrà scelto dalla nostra base, con un processo democratico”. E il nome? “Un nome c’è”. D’Alema? Pausa. Ok, non è D’Alema. Speranza? Ok. E chi è? “Il nome forte resta quello di Pier Luigi”. Bersani? “Se c’è qualcuno che rappresenta bene la nostra area, per un progetto unitario, il nome forte è lui. Ma vediamo. Il tempo c’è”. Bersani candidato premier. Cinque anni dopo di nuovo lui. L’idea c’è. Il senso pure. Il risultato si vedrà.