LaPresse/Piero Cruciatti

L'insfidabile Di Maio

Redazione

Alla chiusura dei termini per presentarsi come candidati alle primarie M5s c'è solo un concorrente. La strada per diventare il futuro erede di Beppe Grillo è in discesa

L'unico "coraggioso" aspirante premier del Movimento 5 stelle, salvo colpi di scena, sembra essere Luigi Di Maio, il solo ad aver annunciato la sua candidatura alle primarie. Allo scoccare di mezzogiorno, quando è scaduto il termine per presentare le candidature, dal quartier generale dei grillini non è arrivato nessun annuncio per rendere nota la rosa dei nomi tra cui gli iscritti potranno scegliere. Al contrario, dalla sua pagina Facebook è stato Alessandro Di Battista a pubblicare un post in cui annuncia la sua rinuncia a concorrere: "Ho deciso di non candidarmi a premier del Movimento 5 stelle. Le ragioni le spiegherò durante il mio intervento sabato prossimo a Rimini. Tra poco si inizierà a votare e invito alla massima partecipazione". Secondo quanto riportano alcune agenzie anche Roberto Fico ha rinunciato, infrangendo le speranze di molti parlamentari grillini che lo avrebbero voluto vedere sfidare Di Maio. E tra gli altri nomi papabili, come Barbara Lezzi e Nicola Morra, nessuno ha fatto sapere nulla.


Insomma, i grillini latitano e il posto da premier sembra essere ormai nelle mani di Di Maio, come in molti si aspettavano. E ormai, anche se qualcun altro avesse avanzato la propria candidatura, avrebbe solo cinque giorni di tempo per promuovere una campagna elettorale capace di raccogliere più voti dello sfidante perché le primarie sono previste entro il 23 settembre. Volto noto del movimento e ben visto dalla Casaleggio Associati, Di Maio è da tempo dipinto come erede di Beppe Grillo. E proprio le regole pubblicate sul blog spiegano che la posta in gioco di queste votazioni è più alta della sola premiership: il vincitore sarà infatti anche il leader del movimento, succedendo a Grillo.

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