L'unica alleanza possibile, dopo la Germania
Il Cav. e il Pd possono arginare l’estremismo solo sfidando il partito della spesa
Dopo le elezioni tedesche separiamo la propaganda dalla realtà. La propaganda incita da una parte al “centrodestra unito” e dall’altra parte al “recupero dei valori della sinistra”; la realtà indica al contrario due cose. La prima: un’agenda comune Silvio Berlusconi-Matteo Salvini è ancora più irrealizzabile, se non per una coalizione buona a vincere le elezioni ma non a governare. La seconda: un’agenda tra Berlusconi e la coppia Renzi-Gentiloni è invece l’unica possibile per fronteggiare i contraccolpi della prevista coalizione tra Angela Merkel, i liberali del Fdp e i Verdi. Vediamo perché.
Salvini si è precipitato a congratularsi con Alternative für Deutschland, indicandolo come partito fratello, trascurando il dettaglio che AfD è passata dal populismo nazionalista di Frauke Petry (che ieri ha rotto con i vertici attuali), alle nostalgie filo-naziste. Cioè molto oltre Marine Le Pen, Donald Trump, Nigel Farage. Berlusconi e Forza Italia, che fanno parte del Partito popolare europeo, possono stringere un’alleanza per il governo nazionale – non in Liguria e Sicilia – con chi vanta simili parentele? E la stessa Lega che amministra il nord in nome dell’efficienza e del mercato, come coabita con il suo segretario? Quanto alla futura coalizione tedesca, difficilmente contemplerà altri sconti a paesi ad alto debito come l’Italia, da finanziarsi a colpi di deficit.
L’Italia non ha altra via, non tanto in ossequio alla Germania ma per il proprio bene, che abbattere il debito riducendo davvero il deficit, quindi rinunciando alla spesa pubblica assistenzialista, alla flessibilità sprecata in bonus-mancia, e invece riprendendo le riforme del primo renzismo. Un Pd che torni a guardare a sinistra non può ovviamente farlo. Un centrodestra ostaggio di Salvini, neppure. Un accordo parlamentare tra un Pd renziano-gentiloniano e Berlusconi, che attui non il programma dettato da Berlino, ma suggerito da Mario Draghi, può invece mettere l’Italia in grado di decidere per se stessa. Un ottimo modo per cominciare sarebbe affamare il trasversale e carsico “Partito della spesa pubblica” che è sia “rosso” sia “verde” sia a 5 Stelle.