Matteo Salvini vuole salire sul treno del M5s
Il leader della Lega: “Lavoro per una maggioranza di centrodestra, ma se dopo le elezioni non ci sarà, chiamerò Beppe Grillo”. Di Maio: “Non facciamo alleanze con chi ha disintegrato il paese”
In questi giorni il loro terreno di confronto è la Sicilia, dove il 5 novembre si terranno le elezioni regionali, e dove sia la Lega sia il M5s sperano di raccogliere il consenso che dimostrerebbe, in maniera inequivocabile, che l'Italia non ne può più dei partiti “tradizionali”. Ma se Beppe Grillo gioca la sua partita contro Matteo Salvini (“Mi sembra che venga a chiedere i voti al Sud”), il leader del Carroccio è molto più gentile.
Anzi, in un'intervista a Repubblica, sdogana addirittura una delle ipotesi su cui tanti analisti politici si sono esercitati negli ultimi mesi: un possibile governo Lega-M5s. “Se all'indomani del voto non dovessimo avere la maggioranza - spiega - io non chiamerei mai Gentiloni, Renzi e Alfano. Dei governissimi gli italiani sono stanchi, hanno prodotto disastri. Piuttosto alzerei il telefono e chiamerei Beppe Grillo”.
Ora è chiaro che l'apertura di Salvini ha un valore principalmente elettorale. Anzitutto è un messaggio per gli elettori leghisti che, delusi dalla prospettiva di un centrodestra unitario, potrebbero essere tentati di votare M5s. Ma soprattutto è un invito a tutti coloro che non vogliono più larghe intese e accordi tra centrodestra e Pd: votate la Lega, perché se saremo primo partito della coalizione saremo noi a decidere cosa fare. Senza contare che Salvini parla di Grillo e non di Luigi Di Maio, delegittimando così il candidato premier dei grillini.
In ogni caso, aggiunge Salvini, “io lavoro per costruire una maggioranza di centrodestra. Ma se all'indomani del voto non ci fossero i numeri non mi rivolgerei a Gentiloni, Renzi e Alfano”.
L'abbraccio dell'altro Matteo non piace però a Di Maio, che replica: “Il Movimento 5 stelle non fa alleanze con i partiti che hanno disintegrato il nostro paese”.