Prima Di Maio e Salvini, poi gli italiani
I populisti sbraitano, ma non hanno interesse a risolvere la crisi migratoria
Il Parlamento europeo oggi ha adottato la sua posizione sulla riforma di Dublino, proponendo di mettere fine al principio del paese di primo ingresso e di instaurare un meccanismo di ridistribuzione automatica di rifugiati nell’Ue. Il sistema immaginato è un netto miglioramento rispetto all’attuale regolamento di Dublino, che impone all’Italia di tenersi tutti i rifugiati e migranti economici. I richiedenti asilo andranno nei paesi dove hanno “reali legami”, altrimenti saranno automaticamente assegnati a uno stato membro. Al paese di primo ingresso rimarrà il compito di registrare i migranti, effettuare un controllo di sicurezza e fare una rapida valutazione dell’ammissibilità della domanda di protezione internazionale. Chi non accetta richiedenti asilo sarà sanzionato perdendo accesso a fndi Ue. Dopo l’Europarlamento, ora sono i governi a dover trovare un consenso. Per l’Italia significherebbe veder partire verso altri paesi decine di migliaia di richiedenti asilo da Nigeria, Pakistan, Gambia.
Pd e Forza Italia hanno votato a favore. Il M5s ha votato contro e la Lega si è astenuta in una gara a chi è più populista. La ragione è più o meno la stessa: l’Italia sarebbe obbligata a tenersi i migranti economici (come oggi del resto). La grillina Laura Ferrara dice preferire l’attuale Dublino, perché i movimenti secondari di migranti (seppur illegali) sono “una boccata d’ossigeno per l’Italia”. Al che viene un sospetto: Di Maio e Salvini hanno vero interesse a risolvere la crisi migratoria o preferiscono centinaia di migliaia di rifugiati in Italia per continuare a sbraitare contro il governo, l’Ue e Soros e sfruttare paure e mal di pancia a fini elettorali? Italiani prima di tutto? Sulla riforma di Dublino, Di Maio e Salvini stanno facendo gli interessi dei loro amici polacchi e ungheresi.