Uscire dal Franco (Massimo)
La “fresca credibilità” di Di Maio sull’euro e del Corriere su Di Maio
Luigi Di Maio vuole uscire dall’euro. Cioè, non è che vorrebbe uscire dall’euro, lui sarebbe anche contro perché è un mezzo disastro, ma è invece favorevole a un referendum sull’uscita dall’euro in cui voterebbe sì. Ma solo come “extrema ratio”. Solo se l’Europa non dovesse accettare le sue richiesta che non si è mai capito quali siano. Ecco, in un paese del mondo sviluppato se uno si candidasse a fare il premier con un programma del genere su un tema un filino più rilevante dei vitalizi, la stampa si mostrerebbe preoccupata per lo stato di salute democratica del paese o, quantomeno, per lo stato di salute mentale del suddetto candidato. E invece per il principale quotidiano italiano, voce della borghesia produttiva ed europeista del paese, è solo una “gaffe”. Massimo Franco, notista politico del Corriere, con il suo stile sempre equilibrato e compassato descrive l’ultimo Di Maio come un “esponente moderato” che però con la presa di posizione sull’euro “ha sgualcito buona parte della sua fresca credibilità”. Di Maio “è scivolato” su un tema delicato”, ma c’è anche la possibilità che si stia comportando da cinico statista: “Forse sono parole per tacitare una base inquieta”. Insomma, Di Maio sacrifica a un po’ della sua “fresca credibilità” per controllare gli impulsi della base ma, scrive Franco, “la sbavatura, tuttavia, è vistosa”. Soprattutto perché una cosa marginale come l’uscita dall’euro, secondo il misurato e moderato Franco, distoglie l’attenzione dai veri problemi del paese: il caso Boschi e il Pd che “spara a zero” sulla Banca d’Italia. Franco conclude invitando il Pd di Renzi ad “abbassare i toni” e ad avere “maggiore prudenza”. Magari prendendo esempio da un “moderato” come Di Maio, che con la sua “fresca credibilità” è un po’ il Massimo Franco del M5s.