Laura Castelli (foto LaPresse)

Per la grillina Castelli la crisi demografica è colpa di Gentiloni

Redazione

"Siete riusciti a far diminuire la natalità di 100 mila bambini in cinque anni e pensate che un bonus possa risolvere la situazione della natalità", dice la deputata M5s. Ma i numeri le danno torto

"Vi battete il petto anche per le famiglie. E avete proposto più soldi al bonus bebè", dice alla Camera la deputata grillina Laura Castelli. Che accusa il governo: "Siete riusciti a far diminuire la natalità di 100 mila bambini in cinque anni e pensate che un bonus possa risolvere la situazione della natalità". Il clima da campagna elettorale ha fatto sballare il meteo pentastellato: dal "piove" al "calano le nascite", governo ladro. Castelli è già nota per la sua performance della prima settimana di dicembre a Otto e mezzo, quando, ospite di Lilli Gruber, era stata fustigata sul reddito di cittadinanza e poi sul referendum sull’euro ("Lei a un referendum euro sì-euro no cosa voterebbe?”. Castelli: “Non lo so”) da Carlo Cottarelli, già direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale e già commissario alla spending review. 

    

 

Questa volta, in aula il 21 dicembre per il suo ultimo intervento di questa legislatura, Castelli rilancia: durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia alla legge di bilancio la deputata elenca tutti gli errori del governo Gentiloni e poi lancia la stoccata finale: la crisi delle nascite è colpa dell'esecutivo. "Non siete in grado neanche di copiare i paesi europei che su questo in questi anni hanno fatto delle politiche che sembra stiano portando risultati migliori", dice.

    

  

Peccato che le cifre che snocciola siano false: secondo il rapporto Istat su "Natalità e fecondità della popolazione residente", nel 2016 sono stati infatti iscritti all'anagrafe 473.438 nuovi nati, oltre 12 mila bambini in meno rispetto al 2015. E' invece nell'arco di 8 anni (dal 2008 al 2016) che le nascite sono diminuite di oltre 100 mila unità. Per l'istituto di statistica "le donne italiane in età riproduttiva sono sempre meno numerose e mostrano una propensione decrescente ad avere figli", un trend che è iniziato negli anni Settanta, dopo il boom demografico del decennio precedente, e che ha visto nel tasso di natalità dell'Italia nel 2012 toccare il 9,0 per mille, cioè il livello più basso mai registrato. Un ulteriore grave calo delle nascite – quei famosi 100 mila bambini mai venuti al mondo – è avvenuto dal 2008 al 2016. In otto anni, non cinque, come sostiene invece Castelli. Che dice cinque giusto per far quadrare i suoi conti e poter accusare la legislatura di questa apocalisse demografica. 

Fonte: Istat

     

Se è chiaro che il bonus bebè non è la soluzione ai serissimi problemi di denatalità del paese, è altrettanto evidente che il crollo delle nascite degli ultimi anni è coinciso con la crisi economica del 2008, non certo con l'entrata a palazzo Chigi di Paolo Gentiloni né di Matteo Renzi. Imputare la crisi demografica a un solo governo significa non avere idea di quali siano i fattori che la stanno provocando.

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