LaPresse / Roberto Monaldo

Bene la lista Bonino-Tabacci (senza ironia)

Redazione

+Europa si apparenterà col Centro democratico. Meglio così che con Pisapia

Finirà come doveva finire, ma con beneficio di paradosso: Emma Bonino presenterà la sua lista apparentandosi con una minuscola correntina post democristiana, quella che fa capo a Bruno Tabacci, ex scudiero di Giuliano Pisapia, evitando così quella che lei e i suoi colleghi di +Europa hanno definito la “trappola” della raccolta delle firme. In più, agitando la questione e drammatizzandola, Bonino è riuscita a recuperare una visibilità che negli ultimi mesi, anche per le tortuose vicende interne al Partito radicale, si era offuscata. Tutto è bene quel che finisce bene, e che ci sia una lista apertamente europeista a sostegno del Pd è assai utile.

   

La piattaforma di +Europa, per molti versi, sembra più renziana di quella che Matteo Renzi riuscirà a confezionare, visto che dovrà trattare con una rissosa minoranza interna. Utilizzare la sigla del Centro democratico è una soluzione tecnicamente utile e la battaglia propagandistica messa in atto nell’ultima settimana permette a Bonino di non far storcere il naso ai suoi sostenitori più “radicalmente radicali” per un connubio non esattamente lineare. Ora c’è da sperare che l’attenzione si concentrerà sulle opzioni politiche e non sulla capacità del Pd di inciampare nelle sue stringhe, che è un dato più adatto all’ironia (non infondata) che a una discussione politica seria. In fondo, l’accoppiata Tabacci-Bonino può risultare più produttiva, in termini di consensi e di tenuta nella contesa a sinistra con Liberi e uguali, di quella che si sarebbe voluta costruire attorno a Pisapia. Quella che nasce ora, seppure attraverso un percorso piuttosto contorto, si presenta come una formazione che punta a liberare le originarie istanze riformiste e di rottura di Renzi dai condizionamenti, soprattutto interni al suo partito. Puntare su Pisapia, che piaceva tanto alla minoranza democratica, è stato un errore, che per fortuna si è corretto da solo. Con un po’ di paradossale ironia.

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