La truffa della democrazia diretta in diretta
La mossa anti referendum di Raggi è un clamoroso autogol politico
A Roma l’attesa è finita. Il futuro della città sarà nella democrazia diretta e partecipata e nella possibilità per i cittadini di essere coinvolti e ascoltati”, si lancia il Sacro blog. Peccato che il M5s abbia portato ieri in aula Giulio Cesare, la sala del Consiglio comunale, la modifica dello statuto per introdurre la “controproposta di referendum”. Il nuovo articolo 10 proposto dal M5s dice che è “facoltà dell’Assemblea Capitolina, anche su proposta della Giunta, presentare una controproposta di referendum. In tal caso, gli aventi diritto al voto si pronunciano contestualmente sia sulla proposta di referendum popolare sia sulla controproposta e possono esprimere voto favorevole o contrario su una delle due proposte o su entrambe”. Risulta quindi approvata “la proposta che riceve la maggioranza dei voti validamente espressi, indipendentemente dal numero dei partecipanti al voto, e tra le due quella che ne ottiene il maggior numero” (siccome servirà un regolamento attuativo, le modifiche non saranno operative prima di qualche mese; si parla di luglio).
Insomma, in questo modo verranno disinnescati futuri referendum, simili a quello su Atac per il quale i Radicali hanno raccolto trentatremila firme. Laddove si dimostra che la democrazia è diretta perché c’è qualcuno che la dirige. Tra l’altro, i Cinque stelle non hanno ancora indetto la data del referendum che dovrebbe tenersi fra marzo e giugno. I Radicali hanno appena consegnato una diffida a tutti i consiglieri di Roma Capitale per indurli a non votare le proposta di Giunta dello scorso 4 gennaio per la proroga dell’affidamento del servizio del tpl ad Atac. La diffida è stata consegnata, fra gli altri, anche alla sindaca Virginia Raggi.