L'attrice Petrella cede alle “molestie" di Rousseau
L'attivista del M5s, celebre per aver accusato un regista, aveva chiesto di non essere candidata alle parlamentarie. Il suo nome, però, compare tra quelli in corsa. E allora lei si è messa a fare campagna elettorale
Candidata a sua insaputa. O meglio: contro la sua volontà. Claudia Federica Petrella, attrice e storica militante del Movimento 5 stelle, avrà pure saputo resistere alle avances di qualche regista, ma nulla ha potuto contro la molesta insistenza di Rousseau. E così, proprio nel giorno in cui si aprono le parlamentarie grilline, la piattaforma digitale a cinque stelle le riserva un colpo bassissimo.
A raccontare in prima persona la traumatica mattinata vissuta è la stessa Petrella, che si definisce – nientemeno – “sotto-shock”: “Mi ero svegliata per votare...non vedevo l'ora di leggere i nomi e accingermi al voto e...SORPRESA!!! Come avrete saputo, avevo inoltrato la mia richiesta per ritirare la candidatura e sapevo che era andata a buon fine… Ma oggi non so perché mi trovo ancora tra i precandidati del portale...”.
Il resoconto avviene sulla bacheca Facebook della Petrella, volto noto di “Casa Surace”, tornata agli onori delle telecamere dopo la sua denuncia alle “Iene” di molestie subite (non provate) da un regista italiano, e attualmente in scena al Teatro Sala Umberto. La stessa bacheca su cui la Petrella confessa di aver “studiato Onestà&conoscenza presso MoVimento 5 Stelle”; la stessa su cui da settimane, oltre a sostenere i suoi “amici”, “fratelli” e “sorelle” a cinque stelle che tentano l’approdo o la riconferma in Parlamento, la Petrella continua a tenere col fiato sospeso i suoi fans sul suo destino da aspirante politica.
Della sua candidatura per un seggio a Montecitorio coi 5 stelle si era parlato molto, nei giorni scorsi; lei aveva prima confermato – una decisione presa, dopo lunghi ripensamenti, “in un attimo di follia”, ha dichiarato – e poi smentito, annunciando di aver fatto un “passo di lato”. Di aver rinunciato, lo aveva annunciato in modo chiaro, pareva.
Tutto chiarito, dunque: nessun tentativo di entrare nel Palazzo. Poi, però, proprio quando tutto sembrava sfumato, la sorpresa, raccontata ai suoi seguaci sempre su Facebook con un “MESSAGGIO URGENTE PER GLI AMICI ROMANI!!!”. Rousseau, dunque, nonostante la richiesta avanzata dalla Petrella di cancellare la sua candidatura, ha invece fatto di testa propria, insensibile alla ritrosia dell’attrice. Che però non sembra averla presa troppo male, almeno a giudicare dal testo che ha pubblicato sul suo profilo: “Non ho mai scelto io IL MOVIMENTO 5 STELLE, HA SEMPRE SCELTO LUI ME, A QUANTO PARE ANCHE STAVOLTA!”. Fatalismo.
E insomma, uno si aspetterebbe che la sciagurata, ritrovatasi in lizza per uno scranno alla Camera contro il proprio volere, invitasse i suoi amici a ignorare la propria candidatura, e a vagliare piuttosto altre proposte. E invece no. “Sto cercando di contattare il portrale”, di “capire”, scrive la Petrella, “ma intanto – prosegue subito – poiché per semplice altruismo mi ero ritirata, sappiate che non ho alcun timore a farmi vostra voce e combattere per voi!”. Come a dire: tanto che ci siamo, perché tirarsi indietro? E infatti: “Chiedo a chi ha fiducia in me – aggiunge – di votarmi!!!”. E anche se “non ho contattato nessuno fino ad oggi”, lei è convinta che “chi mi conosce non ha bisogno di parole! Se potete fate solo girare questo messaggio, io intanto mi informo bene e vi aggiorno!”. Seppure di errore tecnico si è trattato, seppure la candidatura le è stata estorta a forza, non è poi un danno così grave. Tanto che la Petrella, in due messaggi quasi identici, arriva a taggare quasi 200 amici virtuali, alla ricerca di voti da raccattare. E qualcuno osa pure farle notare l’incoerenza: “Scusa ma che senso ha chiedere di votare un candidato che non vuole candidarsi?”, chiede un seguace all’attrice. E lei, tetragona, rimanda al suo video di presentazione: “I motivi per cui non mi candidavo – precisa – date le circostanze crollano”. E dunque “mi affido agli attivisti”, conclude la Petrella. Se è Rousseau che lo chiede, come si può dire di no?