Al Senato le larghe intese guidate da Forza Italia e Pd superano il 41 per cento
Sondaggio Swg. Si votasse domani i Democratici avrebbero il 24,2 per cento, il partito di Berlusconi il 16,9. Più complicata la situazione alla Camera dove i due partiti, insieme, si fermano al 38,7 per cento
Mancano poco più di due settimane alle elezioni del 4 marzo. E come ogni giovedì pubblichiamo il sondaggio Swg sulle intenzioni di voto degli italiani relativo agli ultimi sette giorni. Stavolta i risultati sono divisi tra Camera e Senato. Ed è proprio a Palazzo Madama che si registra il risultato più interessante. Si votasse domani, infatti, un accordo di larghe intese tra Forza Italia e Pd supererebbe il 41 per cento e quindi avrebbe, presumibilmente, la maggioranza dei senatori eletti. Se infatti Forza Italia è al 16,9 per cento, primo partito della coalizione di centrodestra con quasi 3 punti di vantaggio sulla Lega, i Democratici superano il 24 per cento (24,2). Solo lo 0,5 per cento in meno del Movimento 5 Stelle che attualmente si trova al 24,7 per cento.
Situazione diversa alla Camera dove Forza Italia e Pd si fermano al 38,7 per cento (con gli azzurri che nell'ultima settimana hanno ceduto uno 0,5 per cento passato a Lega e Noi con l'Italia-Udc). E dove il M5s è tornato a crescere passando dal 28 per cento al 28,3.
Nota metodologica
Le stime delle intenzioni di voto sono basate su un campione di 1.500 cittadini italiani maggiorenni, su dati di archivio di SWG e su dati elettorali pregressi. I dati campionari sono stati rilevati nell’ambito di un’indagine SWG condotta con tecnica mista, ovvero interviste telefoniche con metodo CATI-CAMI (Computer Assisted Telephone/Mobile Interview) e interviste online con metodo CAWI (Computer Assisted Web Interview). Le interviste sono state somministrate tra il 22 e il 24 gennaio 2018.
Il campione è stratificato per area geografica e prevede quote campionarie per genere ed età. I metodi utilizzati per l'individuazione delle unità finali sono di tipo casuale. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall'ISTAT. Il margine d’errore statistico dei dati riportati è del 2,5% a un intervallo di confidenza del 95%.