Matteo Salvini (foto LaPresse)

I giovani premiano Lega e M5s. E sognano Salvini leader

Redazione

Sondaggio Swg in collaborazione con Skuola.net. Tra gli intervistati il 33,6 per cento voterebbe i grillini, il 16,2 il Carroccio, dati molto al di sopra della media dell'elettorato complessivo

Ultimo giorno per pubblicare i sondaggi elettorali. Da domani fino al 4 marzo scatterà il blackout (che come ad ogni elezione verrà aggirato ricorrendo a “corse di cavalli”, finti “conclavi” e tutto quello che la creatività può produrre per cercare di dire ugualmente ciò che la legge vieta di dire). In ogni caso il nuovo sistema elettorale e le intenzioni di voto raccolte dall'inizio della campagna elettorale hanno già evidenziato, da tempo, che a meno di clamorose sorprese dalle urne non uscirà una maggioranza in grado di governare. O meglio, che l'unica possibilità per formare un governo e non costringere i cittadini a nuove elezioni nel giro di pochi mesi è quella delle larghe intese (al Senato, secondo il sondaggio Swg che abbiamo pubblicato il 15 febbraio, Forza Italia e Pd, insieme, sono già oltre il 41 per cento).

 

Oltre alla presenza, ormai consolidata, di tre poli con base di consenso percentualmente molto simile, a rendere la situazione tutt'altro che definita, contribuisce anche quella che potremmo chiamare una spaccatura generazionale. Se infatti la fascia più anziana della popolazione sembra più indirizzata a votare i partiti tradizionali, quella più giovane preferisce sostenere candidati “di rottura”.

 

A confermare questa lettura un sondaggio realizzato da Swg in collaborazione con Skuola.net. L'indagine è stata condotta su un campione di 2.286 soggetti, dagli 11 anni in su, che attraverso il portale, nel periodo tra il 10 e il 13 febbraio, hanno avuto accesso ad un questionario. Del campione il 54,4 per cento è composto da minorenni, il 45,6 per cento da maggiorenni. Solo quest'ultimi, quindi, esprimeranno il proprio voto il 4 marzo, ma è comunque interessante analizzare il trend.

 

Il primo dato è che solo il 38 per cento degli interessati ha affrontato il tema elezioni a scuola con professori e/ o compagni. Insomma la disinformazione, di sicuro, non aiuta a creare una “coscienza politica” ma altrettanto sicuramente il giudizio che gli intervistati esprimono sulla politica è tutt'altro che lusinghiero. Infatti chiamati ad indicare, su una scala da 1 a 10, quanto la politica si occupa dei giovani e dei loro problemi, gli intervistati si fermano a 3,2 con la componente minorenne che indica addirittura un 2,8. Non caso, nei primi tre posti della classifica delle priorità che, secondo gli studenti, dovrebbe essere affrontate dai partiti e dai loro leader in campagna elettorale, si trovano: “le prospettive per i giovani”, “la disoccupazione” e il “fenomeno dell'immigrazione”.

 

 

Quanto alle intenzioni di voto (che ovviamente si riferiscono al campione di maggiorenni intervistati) spiccano, su tutti, due dati: il 16,3 per cento della Lega (superiore di 3 punti alla stima registrata su tutto l'elettorato) e il Movimento 5 stelle al 33,6 per cento (5 punti in più). In sostanziale sintonia il dato riguardante il Pd (23,5 rispetto al 23,3 dell'elettorato complessivo) mentre Forza Italia crolla passando dal 15,7 per cento al 10,2 per cento delle intenzioni degli studenti. 

 

Se a questi si aggiungono le risposte di chi ha dichiarato di prendere in considerazione la possibilità di votare per un partito piuttosto che per un altro, i dati sono ancora più netti: M5s con un voto potenziale del 48,9 per cento, Pd al 35,1 per cento, Lega al 26.  

 

   

C'è poi l'identikit del “politico ideale” che, secondo il 36 per cento degli intervistati, non deve necessariamente aver avuto altre esperienza di governo ma deve avere “idee buone e voglia di metterle in atto”. Per il 23 per cento, invece, deve essere “giovane, deve avere voglia di innovare, ma con una solida esperienza di governo alle spalle”. È anche per questo che, nella classifica dei leader più apprezzati, a vincere è senza ombra di dubbio Matteo Salvini che viene considerato competente, seio e credibile, vicino alle questioni che interessano gli studenti e affidabile. Unica categoria in cui il leader leghista perde è quella della simpatia battuto sia da Matteo Renzi che da Silvio Berlusconi.

 

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