Umberto Bossi in un comizio del 1996 (foto LaPresse)

“La Lega non ha dimenticato il federalismo”. Salvini risponde a Maroni

Redazione

Il segretario replica alla rubrica del governatore sul Foglio: “Nel programma del centrodestra c'è il progetto di una Italia federale”. Ma Tosi attacca: “La nuova Lega di Salvini ha annientato anni di battaglie”

“Con Maroni andiamo d'amore d'accordo, e poi siamo milanisti entrambi, quindi cosa vuoi di più?”. Matteo Salvini liquida così, intervistato dall'emittente toscana Rtv38, la polemica interna alla Lega aperta dal governatore della Regione Lombardia che, nella sua rubrica settimanale sul Foglio “Barbari foglianti” ha criticato la “Lega di Salvini” per aver “dimenticato il tema del federalismo”.  

 

Roberto Maroni questa settimana firmerà “l'accordo con il governo per dare maggiore autonomia alla Lombardia e trasformarla in una Regione speciale”. “Questo accordo - scrive - riscopre una parola dimenticata dalla politica: federalismo. Già, il federalismo. Un tema assente da una campagna elettorale dominata da chi la spara più grossa, ma sempre centrale per la (ancora irrisolta) questione settentrionale. Un tema di cui, lo dico con rammarico, la Lega di Salvini ha perso le tracce”. 

 

Parole che non sono evidentemente piaciute al leader del Carroccio che, pur con toni pacati, ha replicato: “Se Luca Zaia e Roberto Maroni vanno a firmare il pre-accordo sull'autonomia di Veneto e Lombardia è perché la Lega è forte. Nel programma del centrodestra c'è il progetto di una Italia federale, è scritto nero su bianco, e io conto di metterlo in atto. A me interessano i risultati”.

E spiegando la sua decisione di togliere la parola “Nord” dal nome del partito, ha proseguito: “Ho aggiunto la possibilità di
far scegliere la Lega a 60 milioni di italiani: prima non c'eravamo, domenica ci sceglieranno in Sardegna, in Sicilia, in Puglia”.

 

Ma Flavio Tosi, ex sindaco leghista di Verono e oggi portavoce di Noi con l'Italia, si schiera con Maroni: “Ha ragione da vendere. La nuova Lega di Salvini ha annientato anni di battaglie portate avanti con sacrificio e determinazione da militanti e amministratori locali, su tutte quella per il federalismo, che peraltro è una delle strade principali da percorrere per far ripartire il Paese. Con un colpo di spugna, nel (vano) tentativo di guadagnare qualche consenso al Sud e di allargare la propria base elettorale con sparate a raffica, l'attuale segretario del Carroccio ha cancellato la storia del partito, ha messo alla porta senza alcun rispetto né visione politica alcuni dei suoi rappresentanti più seri e preparati, come per l'appunto Maroni, ossia il miglior ministro degli Interni dal dopoguerra in avanti. Insomma: ha fatto fuori, e sta facendo fuori, tutti quelli che hanno osato e che osano criticare il suo vuoto di ideologie, la sua schizofrenica rincorsa alla promessa elettorale più mirabolante senza tener conto di niente (in primis dei conti dello Stato e del buonsenso) e di nessuno. Salvini ha distrutto la Lega, ma bisogna guardare avanti...”.

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