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Bell'affare la mostrificazione di Verdini

Redazione

Assolto nel processo detto P3. Ma intanto è stato fatto fuori da tutto

Denis Verdini è fuori da tutto pur essendo stato il mediatore e l’architrave dei governi dei passati cinque anni, e colui che ha favorito un’operazione strategica, il patto del Nazareno, poi naufragata con le riforme elettorale e istituzionale in seguito alla rottura di Renzi e Berlusconi sul Quirinale. E’ fuori perché è stato mostrificato dal circuito mediatico-giudiziario. Ora è stato assolto dall’accusa di aver tramato contro le istituzioni, nel grottesco processo detto P3, per non aver commesso il fatto. Va rilevato che l’accusa P3, naufragata nel ridicolo, fu decisiva agli effetti della rovina della Banca cooperativa, il Credito cooperativo fiorentino, che per due decenni Verdini aveva presieduto. Le azioni ispettive ordinarie di Bankitalia e l’incalzante attenzione della procura fiorentina, infatti, ebbero una spinta decisiva dall’esplodere dello scandalo romano sulla presunta associazione segreta verdiniana. “E’ dunque un congiurato, il Verdini”, e i media dell’epoca amplificarono l’addebito parlando di una banca contenente il tesoro di Carboni, e altre diavolerie patentemente false ma divenute verosimili alla luce dell’odiosa ombra di una P3. Di qui la nomina dei commissari, l’estromissione di Verdini, che non ha più nemmeno potuto accedere alla documentazione per difendersi, la liquidazione della Banca sottocosto e la sua declassificazione in mezzo a mille contabilità burocratiche effettuate da custodi amministrativi e pettegolezzi insinuanti, quando non esiste, non è accertato alcun buco o spettacolare malaffare riguardante la banca stessa. Il risultato fu la condanna in primo grado di Verdini per bancarotta. Tutto da manuale. Della cattiva giustizia e della cattiva politica, per non dire della pessima informazione. Con questi mezzi, a parte il resto, andò perduto un politico capace che aveva garantito e rilanciato una formula di compromesso decisiva, e in cambio avemmo un mostro. Bell’affare. 

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