Emmanuel Macron e Luigi Di Maio (elaborazione grafica Il Foglio)

Ora è ufficiale, il M5s è En Marche verso Macron

Redazione

Confermata la notizia pubblicata dal Foglio lo scorso 28 marzo sulla svolta macroniana in Europa. Dopo il discorso del presidente francese la delegazione grillini a Bruxelles commenta: “Pronti a lavorare insieme”  

Il Foglio lo aveva scritto lo scorso 28 marzo. Mentre Lega e M5s si preparavano al primo giro di consultazioni per la formazione del governo, Luigi Di Maio pensava già al prossimo obiettivo, le elezioni Europee del 2019. E a quella che, almeno sulla carta, si preannuncia come una svolta: un asse M5s-Macron per costruire l'“En Marche europea”, una forza fuori delle ideologie, capace di archiviare e assorbire pezzi del Ppe, del Pse, dell’Alde.

 

La notizia era stata in parte smentita, in parte confermata. All'interno dei macroniani di stretta osservanza era nato un piccolo scontro. Perché nonostante tutto, a Bruxelles, il M5s viene percepito come un partito populista che, non a caso, al momento fa parte del gruppo parlamentare dell'Efd insieme all'Ukip, il partito pro-Brexit di Nigel Farage, e Les Patriotes, la forza fondata dell'ex braccio destro di Marine Le Pen, Florian Philippot. 

 

Ora, però, la conferma che i 5 Stelle sognano un futuro europeo insieme a Macron, arriva dai diretti interessati. Dopo il discorso del presidente francese davanti all'Europarlamento di Strasburgo arriva infatti una nota ufficiale della delegazione di M5s a Bruxelles che è quasi una dichiarazione d'amore: “Sin dal nostro ingresso al Parlamento europeo abbiamo sempre lavorato in modo costruttivo con tutti: allo stesso modo siamo pronti a collaborare con il presidente Macron per fornire il nostro contributo a un'agenda veramente europea, in grado di rilanciare un'integrazione fiaccata da anni di egoismi e politiche fallimentari”.

 

“Del suo discorso - prosegue la nota - abbiamo apprezzato i riferimenti al maggior coinvolgimento dei cittadini nelle politiche dell'Unione, alla sovranità digitale europea e alla carbon tax per sostenere la transizione energetica verso le rinnovabili. Siamo pronti a discutere nel merito le future proposte di riforma dell'Unione europea, punto per punto. Queste proposte però non devono in alcun modo limitarsi a una semplice ripulitura cosmetica di un edificio che necessita, invece, una profonda ristrutturazione. Una ristrutturazione da incentrare sulla lotta alle diseguaglianze e all'evasione fiscale, sul pilastro sociale europeo, sulle sfide derivanti dalla globalizzazione e della robotizzazione. Per operarla è necessario uscire da una logica appiattita sull'asse franco-tedesco. L'Italia deve riprendersi il ruolo che la storia e l'importanza del nostro Paese le impongono, come lo stesso Macron ha sottolineato durante il suo intervento. Il Movimento 5 Stelle, legittimato dal voto di 11 milioni di cittadini italiani, ha la forza e la competenza per essere protagonista di questo processo di riforma”.

La dichiarazione c'è. E, come si dice in questi casi, se son rose fioriranno.