Della Cananea si tira fuori dai giochi: "Il mio lavoro è concluso"
Al via il tavolo di concertazione tra Lega e M5s sul contratto di governo. Il docente incaricato da Di Maio di studiare la compatibilità dei programmi non ne fa parte. "Coi professoroni anche basta", dicono i grillini
Secco, lapidario, Giacinto della Cananea risponde con immediatezza, quando gli si chiedono informazioni sulle riunioni in corso tra i vertici di Lega e M5s per la stesura del "contratto di governo": "Il nostro comitato ha concluso il proprio lavoro", dice al Foglio. E' così che il professore incaricato da Luigi Di Maio di redigere il documento che indicasse le convergenze tra i programmi dei tre partiti (il Pd, oltre al Corroccio e i pentastallati) coinvolti nelle trattative del dopo 4 marzo, prende definitivo congedo dalla sua mansione, che in verità era servita più che altro per mettere in luce le profonde distanze che separavano le varie proposte politiche.
E del resto, che il lavoro di Della Cananea si fosse esaurito, lo si era capito anche facendo un giro nella buvette di Montecitorio. Dove oggi, a ora di pranzo, i parlamentari del M5s coinvolti nel dialogo con la Lega facevano capire, senza giri di parola, che ora "non era più tempo di professoroni". La trattative si è fatta politica, insomma, e politici devono essere coloro che si siedono ai tavoli di concertazione. Il primo, incentrato sui temi economici e sul Def, è in programma proprio questo pomeriggio, alla Camera, e vede la partecipazione di due ristrette delegazioni: esponenti di primissimo rango da un lato e dall'altro, insieme a un paio di tecnici degli uffici legislativi. Peril M5s Vincenzo Spadafora, uomo ombra di Di Maio, e Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia in pectore; e poi la deputata Laura Castelli, responsabile pentastellata dei dossier economici e l'immancabile Rocco Casalino, grande capo della comunicazione. Per la Lega, invece, i due capigruppo Giancarlo Giorgetti e Gian Marco centinaio, Roberto Calderoli e Armando Siri (l'ideatore della flat tax), insieme a Claudio Borghi, gran consigliori di Matteo Salvini in tema di sovranità monetaria e modifica dei trattati europei.