Mattarella dà l'incarico a Conte: “Sarò l'avvocato difensore degli italiani”

Redazione

Il premier accetta con riserva e nei prossimi giorni scioglierà la riserva presentando la lista dei ministri: “Confermerò la collocazione europea ed internazionale dell'Italia”

Quasi due ore di faccia a faccia con i social network che, nel frattempo, ironizzavano su nuovi titoli da poter inserire nel curriculum vitae (dal “perfezionamento in diritto parlamentare” al più diretto “sono stato presidente della Repubblica”). Alla fine, nonostante il curriculum “abbellito” il professor Giuseppe Conte ha ricevuto dal presidente della Repubblica l'incarico per formare il nuovo governo. E come vuole la prassi istituzionale lo ha accettato “con riserva”.

 

 

Conte è arrivato al Quirinale intorno alle 17.30, in taxi. Poco dopo le 19 il segretario generale della presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, ha letto le poche righe che un po' tutti stavano aspettando: “Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Palazzo del Quirinale il professor Giuseppe Conte, al quale ha conferito l'incarico di formare il governo. Il professor Conte si è riservato di accettare”. Intorno alle 19.19, un po' spaesato, Conte si è presentato davanti ai giornalisti per leggere la sua dichiarazione.

 

Parole misurate, evidentemente limate e concordate con il Quirinale, con due obiettivi chiari: garantire la propria autonomia di presidente del Consiglio, rassicurare quanti temono che il suo principale obiettivo sia quello di portare l'Italia fuori dall'Ue. Conte ha spiegato che scioglierà la riserva nei prossimi giorni presentando la lista dei ministri  e ha ribadito che il suo sarà il “governo del cambiamento”. 

 

“Se riuscirò a portare a compimento l'incarico - ha sottolineato -, esporrò alle Camere un programma basato sulle intese intercorse tra le forze politiche di maggioranza”. Insomma, la base sarà il “contratto di governo” tra Lega e M5s “a cui anche io ho dato il mio contributo” e che “rappresenta in pieno le aspettative di cambiamento dei cittadini italiani”. “Lo porrò a fondamento dell'azione di governo - ha assicurato -, nel pieno rispetto delle prerogative che la Costituzione attribuisce al presidente del Consiglio e nel rispetto delle altre previsioni e regole costituzionali”.

 

Quindi ha invitato il suo messaggio a Bruxelles: “Con il presidente della Repubblica abbiamo parlato della fase impegnativa e delicata che stiamo vivendo e delle sfide che ci attendono e di cui sono consapevole, così come sono consapevole della necessità di confermare la collocazione europea ed internazionale dell'Italia”.

 

Poi lo slogan che, probabilmente, lo segnerà da qui in avanti: “Sono professore e avvocato, nel corso della mia vita ho perorato le cause di tante persone, mi accingo ora a difendere gli interessi di tutti gli italiani, in tutte le sedi, europee e internazionali dialogando con le istituzioni europee e con i rappresentanti degli altri Paesi.Mi propongo di essere l'avvocato difensore del popolo italiano”. Dal premier operaio al premier avvocato. La Tetra Repubblica può cominciare.

 

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