Di Maio e Salvini si litigano la piazza
Mobilitazione di Lega e M5s contro Mattarella, che diventa il nemico designato nella nuova campagna elettorale. Intanto i costituzionalisti smontano la proposta di impeachment
Niente Italia ai mondiali. Ce n’eravamo quasi scordati ma Di Maio ha trovato un modo di riciclare il tricolore. Il leader grillino sprona i sostenitori del M5s a manifestare il proprio dissenso contro la decisione del Capo dello stato di affidare l'incarico di governo a Carlo Cottarelli: una mobilitazione per dire che "il mio voto conta", dice Di Maio con un video su Facebook, per farsi sentire partecipando a "manifestazioni e passeggiate che faremo nelle città", iniziando dall'esibizione di simboli di cui, dice, "abbiamo bisogno per farci vedere". Quindi, il Tricolore: "Appenderò oggi una bandiera italiana fuori dalla finestra del mio ufficio a Montecitorio – annuncia – affinché tutti possano vederla. Invito tutti a fare altrettanto. Prendete la bandiera, compratela e appendetela. Tiriamo fuori il nostro orgoglio di essere cittadini italiani. Il 2 giugno, il giorno della festa della Repubblica, invito tutti a venire a Roma dove faremo un grande evento. Tutti dobbiamo esserci con la bandiera per dire che noi valiamo e che il nostro voto è quello che conta".
E ancora, Di Maio invita i pentastellati a "smontare tutte le bufale, le menzogne che i media hanno iniziato a far circolare". In primis, sostiene, quella relativa all'andamento dei mercati: "Una bufala, perché i mercati sono preoccupati dall'instabilità e dall'incertezza. Se fosse nato un governo politico, ora non ci sarebbero problemi. E invece hanno deciso di andare alla rottura solo per impedire che mettessimo mano alle pensioni d'oro, che togliessimo potere alle lobby che infestano il governo ed eliminassimo gli odiosi privilegi. So che siete incazzati – prosegue –, mi avete mandato migliaia di messaggi di incoraggiamento e di rabbia ma non possiamo restare a guardare e non possiamo farci anestetizzare dai media".
E forse il 2 giugno si starà stretti, in piazza: anche la Lega aveva "già da tempo prenotato per il prossimo week end più di mille piazze in tutta Italia per spiegare, speravamo, quello che facevamo al governo. Evidentemente saremo in mille piazze per spiegare quello che non stiamo facendo per colpa di qualcuno", ha spiegato Matteo Salvini, parlando alle telecamere fuori da Montecitorio.
"Il 2 Giugno è festa dell'Italia. Chi vuole fare rievocazioni della marcia su Roma, con mobilitazioni ridicole contro l'Europa, contro il presidente della Repubblica, contro la tutte le istituzioni, si fermi prima del precipizio", risponde il capogruppo Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci. "Lega e M5s vogliono alzare la tensione – sottolinea Marcucci – la richiesta di impeachment, le parole vergognose usate contro Mattarella, la marcia su Roma sono chiare indicazioni di percorso". E proprio sull'ipotesi di impeachment, o meglio sul procedimento di "messa in stato d''accusa" di Mattarella, non c'è nessun elemento per sostenerlo, hanno spiegato all'AdnKronos alcuni costituzionalisti, secondo i quali Mattarella non ha commesso alcuna violazione prevista dal diritto costituzionale. "Coloro che parlano di impeachment – spiega l'ex presidente della Corte Costituzionale Enzo Cheli – sostengono che Mattarella abbia compiuto un attentato alla Costituzione; in realtà non c'è stato nessun attentato, quel comportamento è stato assolutamente rispettoso dei confini che la Costituzione dà ai poteri del Capo dello stato. Mattarella ha difeso la sovranità nazionale quando ha fermato un'azione politica che puntava a rompere gli impegni europei, che l'Italia ha assunto da cinquant'anni e che è tenuta a rispettare in base all'articolo 11 della Costituzione”. Concorda anche il professor Andrea Morrone, che insegna Diritto Costituzionale all'Università di Bologna e dirige la rivista italiana Quaderni costituzionali: "L'impeachment viene utilizzato come un vessillo dai protagonisti politici, perché ormai si sta precipitando verso elezioni anticipate, quindi inserire anche il Quirinale all'interno del dibattito elettorale costituisce un tema politicamente molto importante". E in effetti "lo scontro non sarà lieve", sostiene Cheli: nelle future elezioni potrebbe esserci anche “una spaccatura del paese tra chi difende una collocazione dell'Italia nel quadro europeo e chi invece punta a superare questo accordo internazionale".