Tutto quello che c'è da sapere sui ministri del governo Conte
Politico, ma non troppo. Chi sono i 18 membri dell'esecutivo Lega-Movimento 5 stelle
L'esecutivo Giuseppe Conte
Dopo 86 giorni di trattative, consultazioni fallite, incarichi dati e rigettati, avvicinamenti e allontanamenti tra partiti e coalizioni, l'Italia avrà un governo. Lo guiderà Giuseppe Conte, l'uomo che Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno scelto per realizzare il contratto di governo tra Lega e Movimento 5 stelle. Un programma che presenta diverse improbabili promesse e che Luciano Capone e Carlo Stagnaro hanno analizzato scoprendone i punti dolenti.
Ecco la lista completa dell'esecutivo Conte:
Presidente del Consiglio dei ministri: Giuseppe Conte (Indipendente in quota M5s)
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio e segretario del Consiglio: Giancarlo Giorgetti (Lega)
Vicepresidente e ministro del Lavoro, del Welfare e dello Sviluppo: Luigi Di Maio (M5s)
Vicepresidente e ministro dell’Interno: Matteo Salvini (Lega)
Ministri senza portafoglio
Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta: Riccardo Fraccaro (M5s)
Pubblica amministrazione: Giulia Bongiorno (Lega)
Affari regionali e autonomie: Erika Stefani (Lega)
Sud: Barbara Lezzi (M5s)
Famiglia e disabilità: Lorenzo Fontana (Lega)
Affari europei: Paolo Savona (Indipendente in quota Lega)
Ministri con portafoglio
Affari esteri e cooperazione internazionale: Enzo Moavero Milanesi (Indipendente)
Giustizia: Alfonso Bonafede (M5s)
Difesa: Elisabetta Trenta (Indipendente in quota M5s)
Economia e finanze: Giovanni Tria (Indipendente)
Infrastrutture e trasporti: Danilo Toninelli (M5s)
Politiche agricole, alimentari e forestali: Gian Marco Centinaio (Lega)
Ambiente e tutela del territorio e del mare: Sergio Costa (Indipendente in quota M5s)
Istruzione, università e ricerca: Marco Bussetti (Indipendente in quota Lega)
Beni e attività culturali e turismo: Alberto Bonisoli (indipendente in quota M5s)
Salute: Giulia Grillo (M5S)
Presidente del Consiglio dei ministri: Giuseppe Conte
"Grande forza, grande entusiasmo e determinazione, vogliamo lavorare nell'interesse del Paese degli italiani cercheremo di fare il nostro massimo". Questo lo spirito con il quale accederà a Palazzo Chigi Giuseppe Conte, autodefinitosi "avvocato degli italiani".
Chi è. Così l'aveva descritto Annalisa Chirico su queste colonne: "Professore ordinario di diritto civile, con natali pugliesi e una carriera, tutta universitaria, tra Roma e Firenze. Devoto di Padre Pio, amante del bon vivre, di lui una persona che lo conosce bene dice al Foglio: “La vicinanza ai Cinque stelle? Nel senso che Giuseppe frequenta soltanto ristoranti stellati, questo sì”. Impeccabile nei suoi abiti di alta sartoria, con l’immancabile pochette bianca nel taschino, del professore è proverbiale la riservatezza, non meno che l’abitudine cavalleresca al baciamano".
E' nato 54 anni fa a Volturara Appula, in provincia di Foggia e a quattro anni con tutta la famiglia si e' trasferito a San Giovanni Rotondo. Laureatosi in Legge alla Sapienza di Roma, Conte ha proseguito gli studi anche all'estero. Tra gli altri incarichi, ha avuto anche quello di coordinare l'istruttoria che ha portato alla destituzione del consigliere di Stato Francesco Bellomo, per i suoi comportamenti, giudicati inappropriati, con le allieve dei corsi di preparazione alla magistratura.
Qui Salvatore Merlo ha ricostruito il suo avvicinamento a Palazzo Chigi.
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio e segretario del Consiglio: Giancarlo Giorgetti (Lega)
"Giancarlo Giorgetti lo chiamano il Gianni Letta della Lega, un garante di rapporti ed equilibri che ha sempre preferito stare dietro le quinte", lo ha presentato così Cristina Giudici su queste colonne.
Chi è. Commercialista bocconiano, laureato con una tesi sugli stadi dei Mondiali di Italia '90, è stato fortemente voluto da Matteo Salvini per il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo coi 5 stelle. Ha iniziato la carriera parlamentare 22 anni fa, cinque legislature alle spalle, sempre rieletto alla Camera fino al 4 marzo scorso. Capogruppo della Lega a più riprese, dal 2001 al 2006, durante il secondo governo di Silvio Berlusconi, e' stato il presidente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione. Dal 2002 al 2012 segretario nazionale della Lega Lombarda. Il 30 marzo 2013, in seguito alle infruttuose consultazioni per la formazione di un governo, e' stato chiamato da Giorgio Napolitano a far parte del gruppo ristretto - i cosiddetti 'saggi' - incaricato di avanzare proposte programmatiche in materia economico-sociale ed europea.
Vicepresidente e ministro del Lavoro, del Welfare e dello Sviluppo: Luigi Di Maio (M5s)
Era il 25 giugno 2014 quando Luigi Di Maio guidò alle 14 e 30 l’incontro del M5s con il Pd di Pier Luigi Bersani. Funzionò, almeno per gli standard grillini. In quel momento iniziò l'ascesa del "grillino della prima ora" che lo ha portato prima a diventare "candidato premier" per i 5 stelle e poi ministro del Lavoro, del Welfare e dello Sviluppo. D'altra parte, come scrisse Marianna Rizzini, "dell’“erede politico” possiede una delle caratteristiche principali: essere la negazione del prototipo. Non è detto infatti che l’erede designato debba acconciarsi a imitare l’originale, il dominus che l’ha lanciato nell’arena". Insomma l'Alfano di Grillo.
Qui il Foglio ha ricostruito ascesa, storia, interviste, aperture, spiragli e alfanizzazione di Di Mario: quanto conta l’uomo del dialogo grillino in un partito che vorrebbe dialogare ma non può e non deve.
Chi è. Luigi Di Maio è nato ad Avellino ma vive a Pomigliano d'Arco. Ha 31 anni - il 6 luglio ne compirà 32. E' stato eletto dalla Rete con 30.936 voti (l'82% dei votanti) candidato premier e Capo politico del Movimento 5 stelle il 23 settembre 2017 in occasione della kermesse grillina a Rimini. Con la sua elezioni nel M5s è decaduta molta della cosiddetta "democrazia diretta", vanto per anni dei grillini: molti poteri sono accentrati nelle sue mani e le decisioni, che nella Fase 1 del Movimento, venivano prese dalla Rete e dalle assemblee, adesso vengono prese direttamente da Di Maio e talvolta ratificate da eletti e attivisti. Prima di essere eletto leader M5s, era già stato nominato membro del cosiddetto 'Direttorio', costituito nel novembre 2014 da cinque parlamentari, scelti da Beppe Grillo, con l'obiettivo di costruire il principale organo direttivo del Movimento che avesse una funzione di raccordo tra il leader e gli eletti in parlamento. Ma il Direttorio ebbe vita breve risultando inefficace. Nel 2016 Di Maio è stato anche nominato responsabile degli enti locali per il Movimento.
Il leader 5 stelle è alla seconda legislatura (nella quale era anche vicepresidente della Camera). E' stato rieletto alle ultime elezioni del 4 marzo 2018: si tratta per lui, quindi, del secondo e ultimo mandato in base alle regole dei 5 stelle.
Vicepresidente e ministro dell’Interno: Matteo Salvini (Lega)
Matteo Salvini, il presidente federale della Lega è anche colui che, secondo la lettura di Michele Brambilla, che ha archiviato la Lega Nord che fu di Umberto Bossi: "La Lega di Salvini è altro da un pezzo, non si chiama più Nord da un pezzo, non si pensa più al federalismo perché oggi il problema è un altro, ed è vero che il voto del 4 marzo è stato soprattutto un voto contro i negher. Bossi le sparava grosse, oh sì, però forse sarà un’impressione, chissà, ma tutto sembrava più folcloristico, più innocente, meno incattivito del linguaggio salviniano di oggi. E l’accordo con i grillini – roba lontana anni luce da Bossi, dai bar del Varesotto, dalle saracinesche del Nord – è il de profundis per la Lega di una volta". Qui Marco Alfieri aveva descritto come dietro la dismissione dei vecchi simboli e la rottamazione del nordismo c’era da un lato il fallimento di un blocco sociale, dall'altro la creazione di qualcosa di nuovo: la Lega di Salvini.
Chi è. Salvini è il secondo leghista a guidare l'Interno, il primo fu Roberto Maroni. Questo sarà il suo primo incarico esecutivo - nella sua lunga carriera politica non ha mai ricoperto ruoli amministrativi, neanche a livello locale. Era stato consigliere comunale a Milano, capo dei Giovani padani, intrattenitore a Radio Padania, infine segretario della Lega. Al Viminale Salvini non aveva nascosto di puntare già dal 2015, quando ingaggiò una dura campagna contro Angelino Alfano per la gestione dell'emergenze immigrazione, definendolo "complice di una invasione". "Fossi io al suo posto, farei sicuramente meglio", dichiarò. Ora ne avrà l'occasione. Giovanni Orsina su queste colonne raccontava l'ascesa del leader leghista, iniziata con il declino di Silvio Berlusconi.
Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta: Riccardo Fraccaro (M5s)
La notorietà del neo ministro si deve all'aver maldestramente fatto il verso al Cav. del 2013, quello che puliva la sedia su cui era seduto Marco Travaglio a “Servizio pubblico”: “Coffee Break” nel 2014 si era pulito (con aria schifata) la giacca che Pippo Civati gli aveva inavvertitamente sfiorato. Aveva smentito, ma a sua volta era stato smentito da un video in cui riguardava più volte la manica per accertarsi di averla de-contaminata.
Chi è. Riccardo Fraccaro, 37 anni, nato a Montebelluna, ha iniziato il suo percorso con il Movimento 5 stelle nel 2010, quando fondò il Meetup di Trento, città nella quale si era trasferito. E' stato eletto deputato alla Camera per la prima volta nel 2013, diventando portavoce del gruppo e segretario dell'Ufficio di presidenza. Integralista ed esponente di spicco dell'ala dura e pura del Movimento 5 stelle, è tra i fedelissimi di Luigi Di Maio. Dal piglio determinato e, secondo alcuni colleghi, non sempre socievole, è stato piu' volte protagonista di aspri botta e risposta in Aula alla Camera con la presidenza e gli esponenti dell'allora maggioranza di governo. Della lotta agli sprechi e ai costi della politica ha fatto una bandiera e ha dichiarato guerra ai vitalizi degli ex parlamentari. E' stato l'autore della norma che ha consentito di eliminare i cosiddetti "affitti d'oro di Montecitorio". Eletto Questore anziano della Camera ha tentato di rivoluzionare il sistema pensionistico dei deputati.
Per poche ore, prima dell'elezione di Roberto Fico, era stato il candidato 5 stelle per il ruolo di presidente della Camera.
Pubblica amministrazione: Giulia Bongiorno (Lega)
Chi è. Giulia Bongiorno è nata a Palermo nel 1966. Si è laureata con lode in Giurisprudenza nel 1989 e dal 1992 è iscritta all'Ordine degli avvocati. Una carriera iniziata con il premio "Toga d'oro", che viene assegnato ai neo avvocati più brillanti. Appena 27enne, entra nel collegio difensivo di Andreotti, nei processi di Palermo e Perugia. In seguito è stata assunta in altri casi giudiziari di rilievo nazionale. Ha difeso Vittorio Emanuele di Savoia nell'inchiesta di Potenza del pm Woodcock, Sergio Cragnotti nel processo sul crac della Cirio, Raffaele Sollecito, poi assolto in via definitiva dall'accusa di concorso in omicidio per la morte di Meredith Kercher. Si è occupata anche di giustizia sportiva: ha assistito Francesco Totti dopo la squalifica del bomber giallorosso per lo sputo a un calciatore danese durante gli Europei del 2004.
E' stata eletta per la prima volta nel 2006 alla Camera, nella lista di Alleanza nazionale. Venne confermata due anni dopo nelle file del Pdl. Durante la XVI legislatura è stata presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio. Nel 2010 aderisce a Futuro e Liberta' per l'Italia, di cui diventa portavoce nel 2011. Nel 2013 Bongiorno è stata candidata alla presidenza della Regione Lazio, ma non eletta: stesso risultato alle politiche, dove correva per il Senato. Nella sua carriera politica, spicca il suo contributo per l'introduzione nel codice penale del reato di stalking.
Affari regionali e autonomie: Erika Stefani (Lega)
Chi è. Erika Stefani, senatrice 47enne, è alla seconda legislatura. Stefani ha iniziato la carriera politica nel 1999 con una lista civica nel Consiglio comunale di Trissino, in provincia di Vicenza. Sempre a Trissino è stata assessore all'Urbanistica e vice sindaco nel 2009. Eletta per la prima volta al Senato nel 2013, ai tempi di Flavio Tosi segretario della Liga veneta, è entrata a far parte della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. Si è sempre occupata di temi di giustizia.
Sud: Barbara Lezzi (M5s)
"Volete sapere perché la produzione industriale va così bene? Tutto merito del caldo". Era l'agosto del 2017 quando Barbara Lezzi in un video "bacchettava il ministro Pier Carlo Padoan e "smentiva" i dati Istat. Si occuperà del ministero del Sud nel governo Conte. David Allegranti così ne descriveva l'ascesa: "Fra le mani avevamo l’opera struggente di un formidabile genio, eppure non ce ne eravamo accorti. Avevamo il talento politico purissimo di Barbara Lezzi, senatrice a cinque stelle autorizzata dai capi a dibattere in tv, il che la rende nell’epoca della società dello spettacolo una sorta di statista, ma abbiamo dovuto aspettare la fine della legislatura per apprezzarne appieno le doti".
Chi è. E' nata a Lecce 46 anni fa, è considerata una grillina della prima ora. E' stata eletta per la prima volta in Senato con il Movimento 5 stelle nel 2013 nella circoscrizione Puglia, seggio che ha riconquistato alle elezioni del 4 marzo scorso contro Massimo D'Alema. A Palazzo Madama è stata vice presidente della commissione Bilancio.
Famiglia e disabilità: Lorenzo Fontana (Lega)
"Non si può essere moderati per fare la rivoluzione", aveva detto Lorenzo Fontana a Valerio Valentini nemmeno un mese fa parlando di un possibile accordo con il Movimento 5 stelle. E questo perché "la Lega non fa governi tanto per farli, o per vivacchiare. Per questo Salvini dice di volere le mani libere".
Chi è. Laureato in scienze politiche all'Universita' degli Studi di Padova, il 38enne veronese ha iniziato la sua carriera politica nei Giovani padani ed è entrato nella Lega con l'ex sindaco Flavio Tosi. Dopo essere stato consigliere comunale a Verona, Fontana è stato eletto per la prima volta nel Parlamento europeo nel 2009. Durante la sua prima legislatura è stato capo-delegazione del gruppo della Lega Nord al Parlamento europeo, e vice-presidente della commissione per la cultura, l'istruzione e lo sport. Nel corso dell'VIII legislatura è stato, tra le altre cose, relatore del progetto di decisione di esecuzione del Consiglio che approva la conclusione da parte dell'Ufficio europeo di polizia (Europol) dell'accordo sulla cooperazione operativa e strategica tra la Bosnia-Erzegovina ed Europol. Esperto di questioni di demografia, nel 2018 ha scritto 'La culla vuota della civiltà. All'origine della crisi', insieme a Ettore Gotti Tedeschi, con la prefazione di Salvini, di cui è diventato vice segretario federale insieme a Giancarlo Giorgetti. E' tra i principali esponenti leghisti ad aver mantenuto i rapporti con i partiti euro-scettici europei, tra cui quello della francese Marine Le Pen.
Affari europei: Paolo Savona (Indipendente in quota Lega)
"Paolo Savona è stato e resta un uomo delle istituzioni, alla Banca d’Italia dove entrò nel 1961, alla Confindustria come direttore generale durante la presidenza Carli, nelle banche, al Fondo interbancario di tutela dei depositi che ha presieduto e riformato. Sa negoziare e ne ha l’autorevolezza, come si è visto con il trattato europeo di Lisbona".
Ma chi è davvero Savona e che cosa pensa? Stefano Cingolani su queste colonne ha spiegato tutto.
Affari esteri e cooperazione internazionale: Enzo Moavero Milanesi (Indipendente)
Chi è. Enzo Moavero Milanesi è nato a Roma, nel 1954, si è laureato in Giurisprudenza con lode, all'Università La Sapienza di Roma con una tesi in diritto commerciale. Dopo essere stato ministro per gli Affari Europei del Governo Monti (dal 16 novembre 2011 ad aprile 2013) e del successivo, quello guidato da Enrico Letta (aprile 2013 a febbraio 2014) sbarca alla Farnesina. Moavero tenta la strada della politica candidandosi alle Politiche del 2013 nella lista Monti per il Senato, ma non viene eletto. Europeista anche se in passato si è detto "convinto che l'Unione europea possa rimanere una prospettiva positiva di futuro solo se riuscirà ad essere effettivamente vicina ai cittadini". Mentre in un'altra occasione disse che "il rischio maggiore per il Paese e per il Governo è legato alla perdita della stabilità politica che è uno degli elementi fondamentali per superare la crisi economica e finanziaria dell'Unione Europea".
Giustizia: Alfonso Bonafede (M5s)
"S’è ritagliato un ruolo da protagonista nell’Italia che regala quarti d’ora di celebrità a chiunque; piace a Luigi Di Maio e a Beppe Grillo (di cui, dicono, ha seguito anche qualche vicenda legale); ha prestato assistenza sociale alla sindaca Virginia Raggi. Ma questo è quello che ha fatto quando è arrivato a Roma. C’è naturalmente un prima, quando faceva il pr alla vecchia e ormai scomparsa discoteca fiorentina Meccanò – ricordano i frequentatori del Meetup toscano – e quando si candidò a Firenze contro Matteo Renzi alle amministrative del 2009 con la lista dei Cinque stelle. Non finì bene: Bonafede prese appena l’1,8 per cento. Pochini. Così come pochine furono le preferenze con cui vinse le parlamentarie del 2013: 227. Furono sufficienti però a diventare deputato della Repubblica". Così David Allegranti raccontava la genesi a 5 stelle di Alfonso Bonafede, l’avvocato No Tav che sogna il Panopticon.
Ma cosa farà Bonafede al ministero della Giustizia? Annalisa Chirico aveva analizzato la “supercazzola forcaiola” Lega-M5s: idee manettare, vaghe e senza coperture nel programma che l’avvocato Conte dovrà portare avanti.
Chi è. E' un avvocato civilista nato a Mazara del Vallo (Trapani), dove ha vissuto fino al 1995, quando si è trasferito a Firenze. Nella passata legislatura è stato vicepresidente della Commissione Giustizia e tra le proposte di legge da lui presentate figurano quella per l'introduzione della class action, poi arenata in Senato, e una sul divorzio breve, confluita assieme alle altre nel testo poi approvato a Montecitorio. Dal 2016 fa parte del gruppo creato da Di Maio per il coordinamento e il supporto dei Comuni governati da M5s, e con Riccardo Fraccaro si occupa speficiamente anche del Comune di Roma. Sempre dal 2016, è responsabile della funzione "Scudo della Rete" nella piattaforma Rousseau.
Difesa: Elisabetta Trenta (Indipendente in quota M5s)
Chi è. Elisabetta Trenta si è laureata nel 1994 alla Sapienza di Roma in Scienze Politiche con indirizzo economico, ha conseguito due master, uno in 'International Development' alla Stoa - Scuola di Management (1996), l'altro in 'Intelligence and Security' all'Universita' di Malta Link Campus (2008). Tra l'ottobre 2005 e luglio 2006 è stata consigliere politico della Farnesina in Iraq, mentre nel 2009 per cinque mesi è stata richiamata in servizio come capitano della riserva internazionale nell'ambito della missione Unifil in Libano. Sempre in Libano ha seguito diversi progetti tra il 2009 e il 2012, mentre è ancora in corso il progetto nato nel 2012 per il reintegro di ex combattenti libici come agenti di sicurezza per le aree archeologiche di Cirene, Sabratha e Leptis Magna, da lei coordinato e gestito. Dal maggio 2016 al giugno 2017 ha collaborato con il Cemiss - Centro Militare di Studi Strategici, come ricercatrice in materia di relazioni internazionali, sicurezza e difesa. Analista nei temi della difesa e della sicurezza, attualmente e' vice direttore del Master in 'Intelligence and Security' della Universita' Link Campus e docente nel master di Cooperazione internazionale e sui Fondi Strutturali.
Economia e finanze: Giovanni Tria (Indipendente)
Cosa c’entra un economista pragmatico e pro euro col governo “anti tutto”? Lo ha spiegato Renzo Rosati su queste colonne
Infrastrutture e trasporti: Danilo Toninelli (M5s)
Chi è. Danilo Toninelli, nato a Soresina in provincia di Cremona nel 1974. Fedelissimo del leader Di Maio, Toninelli è l'uomo delle Riforme del Movimento 5 Stelle. E' stato nominato capogruppo al Senato del M5S nella scorsa legislatura. Laureato in Giurisprudenza nel 1999 presso l''Università degli Studi di Brescia con 110, prima di avvicinarsi alla politica presta servizio come ufficiale dell'Arma dei Carabinieri a Torino dal 1999 al 2002. Fino al 2013 lavora come ispettore tecnico assicurativo a Bergamo e Brescia. E' nel 2009 che Toninelli conosce il Movimento 5 Stelle, per il quale opera attivamente come attivista. Partecipa all''organizzazione di varie campagne elettorali, si candida alle Regionali Lombarde del 2010 per la provincia di Cremona e alle comunali di Crema del 2012. L'anno successivo, il 2013, il M5S fa ''boom'' alle politiche e Toninelli varca la soglia del Parlamento come deputato.
Come vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali e membro della Giunta per il Regolamento, Toninelli si occupa di materie costituzionali e in particolare di legge elettorale, di Regolamento interno della Camera e di riforme costituzionali.
Nel 2017 aveva provato a spiegare l'evoluzione della tecnologia e dei metodi democratici. Una versione un po' inquietante.
Politiche agricole, alimentari e forestali: Gian Marco Centinaio (Lega)
Chi è. Gian Marco Centinaio, 47enne pavese, ha all'attivo incarichi come vice sindaco della sua città e assessore alla Cultura nella giunta guidata dal forzista Alessandro Cattaneo (2009-14). Senatore alla seconda legislatura è dal luglio 2014 capogruppo a Palazzo Madama, dopo l'elezione del compagno di partito Massimo Bitonci a sindaco di Padova. Amico personale di Salvini dai tempi dei Giovani Padani, è stato riconfermato capogruppo dopo la rielezione al Senato il 4 marzo. E ha partecipato attivamente ai lavori del tavolo tecnico che ha redatto il 'contratto di governo del cambiamento' M5s-Lega.
Ambiente e tutela del territorio e del mare: Sergio Costa (Indipendente in quota M5s)
Chi è. Sergio Costa, napoletano, 59 anni, è stato anche comandante regionale del Corpo Forestale. E' il super esperto che ha guidato l'inchiesta sulla Terra dei Fuochi, il primo che ha individuato in terra Campana una discarica abusiva nel Casertano dando così il via al primo filone d'indagine. Laureato in Scienze Agrarie, ha conseguito un Master in Diritto dell'Ambiente. E' stato comandante regionale del Corpo forestale dello Stato, fino allo scioglimento il 31 dicembre 2016.
Istruzione, università e ricerca: Marco Bussetti (Indipendente in quota Lega)
Chi è. Marco Bussetti, 56 anni, è il nuovo ministro dell'Istruzione. Vicino alla Lega di Matteo Salvini, ha conseguito la laurea specialistica magistrale in scienze e tecniche delle attività motorie alla Cattolica di Milano, è stato insegnante di educazione fisica, dirigente scolastico e infine dirigente di un Ufficio scolastico regionale della Lombardia. E' stato anche professore di legislazione scolastica per la Cattolica di Milano e Pavia.
Beni e attività culturali e turismo: Alberto Bonisoli (indipendente in quota M5s)
Chi è. Nato a Mantova nel 1961, Alberto Bonisoli da circa dieci anni è residente a Castelletto Ticino, dove vive con la moglie e le figlie. Direttore del Naba, la Nuova accademia di belle arti nata nel 1980 a Milano e riconosciuta dal sistema dell'Alta formazione artistica e musicale (Afam), la piu' grande accademia privata italiana che a Milano fa una serrata concorrenza a Brera. Dal 2005 al 2007 ha ricoperto il ruolo di 'Senior Consultant' presso il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, lavorando alla definizione di programmi integrati per favorire l'adattamento alla cornice comunitaria dei programmi italiani di ricerca e sviluppo. Dal 2013 guida la Piattaforma sistema formativo moda, associazione volta a promuovere e rafforzare il sistema italiano di formazione moda, con l'obiettivo di consolidare i rapporti istituzionali e progettare un sistema di certificazione delle scuole di Moda che ne garantisca la qualità a livello internazionale. Tra le sue collaborazioni accademiche, quella pluriennale con l'Università Bocconi, presso cui ha insegnato Innovation management e diretto numerosi progetti di partnership internazionali. Bonisoli faceva parte della squadra di governo monocolore M5s annunciata in campagna elettorale da Luigi Di Maio.
Salute: Giulia Grillo (M5S)
Chi è. Giulia Grillo è nata a Catania nel 1975, ha fondato nel 2006 il MeetUp locale e un comitato antitrivelle, ha percorso a nuoto lo stretto di Messina tre mesi prima di Beppe Grillo, si è candidata nel 2012 alle prime parlamentarie dei 5 Stelle, dopo aver mancato nel 2008 l'elezione in consiglio regionale. E considerata una fedelissima dei vertici del movimento (ha praticamente sempre votato alla Camera secondo le indicazioni del Gruppo).
Insieme a Toninelli ha affiancato Luigi Di Maio durante le consultazioni al Quirinale. In Parlamento, da medico, è stata durante tutta la scorsa legislatura in Commissione Affari sociali e Sanità, e la sua piattaforma programmatica da ministro è già stata pubblicata sulla piattaforma Rousseau e sul contratto M5S-Lega: ridurre le disuguaglianze di cura e assistenza, rifinanziare la sanità pubblica, "contrasto alle logiche clientelari e antimeritocratiche", abolire il ticket sui farmaci, abbattere le liste d'attesa. Ma naturalmente gli occhi dell'opinione pubblica, almeno nei primi mesi di mandato, saranno puntati sulla questione vaccini. Sul tema Giulia Grillo, a differenza di molti militanti 5 Stelle, non ha preso posizioni esplicite (non risultano dichiarazioni pubbliche in cui annuncia che l'obbligo verrà eliminato, appena un anno dopo la sua introduzione), ma il senso della sua posizione è di forte perplessità sulla linea scelta dal suo predecessore Beatrice Lorenzin.