L'islam politico si prende la cultura di Milano
Idee per Sumaya Abdel Qader: una conferenza sui dissidenti islamici
La consigliera comunale di Milano Sumaya Abdel Qader diventerà presidente della commissione Cultura di Palazzo Marino. “La notizia non è ancora ufficiale e l’elezione è attesa soltanto per la settimana prossima, ma l’orientamento del Pd, il suo partito, è nel frattempo chiaro: dovrà essere lei a sostituire Paola Bocci, eletta al Pirellone”, scriveva ieri il Corriere Milano. “Laureata in Biologia, in Lingue straniere e in Sociologia. Attiva per i diritti delle donne, collabora con università ed enti pubblici sull’islam e il medio oriente”, la biografia riportata dal quotidiano che ricorda anche le critiche sollevate contro la Abdel Qader: “Per certe dichiarazioni contro la politica dello stato d’Israele alcuni esponenti di origine ebraica dello stesso Pd” ne hanno chiesto l’espulsione dal partito.
Ora, se il sindaco Giuseppe Sala e il Pd confermassero questa scelta significherebbe che la penetrazione dell’islam politico a Milano è andata molto avanti in questi mesi. Il ramo ideologico dell’islam a cui fa riferimento Abdel Qader è quello più vicino ai Fratelli musulmani, e lei stessa non fa mistero di avere idee molto diverse sulla cultura occidentale da quello che dovrebbe rappresentare una città come Milano. Cosa dobbiamo aspettarci da una esponente dell’islam velato se assumesse la direzione dei lavori culturali di Palazzo Marino? Una mostra sulla bellezza del chador? Un convegno sulla superiorità della cultura islamica su quella occidentale? Abbiamo noi una proposta per Sumaya e Sala: una conferenza che raduni i dissidenti islamici. O è chiedere troppo?