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Maggioranza con opposizione inclusa

Redazione

Zaia e Fico coprono i vuoti politici, così il mostro bicefalo populista si espande

In queste ultime settimane sembrano essere emersi dei dissidi all’interno della maggioranza. C’era già stato un piccolo segnale sui vaccini, quando dopo la trovata dell’“obbligo flessibile” del ministro della Salute Giulia Grillo – seconda per illogicità solo alla gara “illegittima ma non annullabile” del ministro Di Maio su Ilva – qualche esponente del M5s ha sollevato delle obiezioni, che hanno fatto rumore solo per la solita assenza di pensiero critico nel monolite grillino. Ultimamente divergenze più profonde sono emerse su questioni più rilevanti.

 

Ad esempio, dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, diversi governatori della Lega con in testa il presidente del Veneto Luca Zaia hanno espresso la loro netta contrarietà alla statalizzazione della gestione delle Autostrade proposta dal M5s nella persona del ministro Danilo Toninelli. Pochi giorni dopo è montato il caso della Diciotti, facendo emergere una differenza di vedute stavolta a parti invertite: esponenti del M5s, con in testa il presidente della Camera Roberto Fico, hanno espresso sulla gestione dei migranti considerazioni diverse rispetto a quelle di Matteo Salvini con tanto di replica del ministro dell’Interno.

 

Niente di eclatante, la critica di Fico è stato in realtà un elogio dell’operato del governo: “Buona notizia che il governo abbia deciso di far scendere i minori dalla Diciotti” ha twittato, prima di ricordare che lui rispetta la “dignità umana” e che ha “rinunciato allo stipendio da presidente”. E’ comunque qualcosa, se si considera che finora il gesto politico più importante di Fico è stato prendere l’autobus, ma sarebbe stupido pensare che queste divergenze rappresentino crepe all’interno dell’alleanza gialloverde. Anzi, sta accadendo qualcosa di più preoccupante. Nel vuoto totale di un’opposizione a questo governo, Lega e M5s stanno occupando tutto lo spettro politico: Zaia copre Salvini sullo statalismo grillino e Fico copre Di Maio sulla xenofobia leghista. “Questo governo sembra stia tentando di colmare il vuoto sviluppando una sua opposizione interna – ha scritto Beppe Grillo, su un giornale amico come il Fatto – Non è un dissidio, è un semplice confronto”. Il mostro populista è più forte che mai e cerca di inglobare tutto, di far diventare l’opposizione una corrente di una maggioranza totalizzante. E Beppe Grillo, il teorico del partito unico al cento per cento, approva. La democrazia ha bisogno di una opposizione vera.

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